venerdì, Settembre 29, 2023

Bird strike, cos'è e perché è pericoloso per gli aerei

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Il bird strike potrebbe essere tra le ipotesi che riguardano le cause dell’incidente avvenuto all’aeroporto di Torino-Caselle sabato 16 settembre e che ha coinvolto il velivolo, un Aermacchi Mb-339, in posizione Pony 4 nella formazione delle Frecce tricolori. Nell’impatto ha perso la vita anche una bambina di 5 anni, che si trovava a bordo dell’automobile mentre era di passaggio insieme alla sua famiglia. I genitori e il fratello sono rimasti feriti, mentre per la piccola non c’è stato nulla da fare. L’impatto è avvenuto nei pressi del comune di San Francesco al Campo. Il pilota, il maggiore Oscar Del Dò, è riuscito a mettersi in salvo azionando il comando del seggiolino eiettabile, una volta compreso che l’aereo, ancora in fase di decollo, si sarebbe schiantato. Del Dò, anche lui ricoverato in ospedale e poi dimesso, è indagato per omicidio colposo e disastro aereo. La procura di Ivrea ha aperto un’indagine per chiarire la dinamica dell’incidente.

Cos’è il bird strike

Il fenomeno del bird strike, o impatto con i volatili, insieme a un guasto del motore, è tra le ipotesi che riguardano le cause dell’incidente che ha coinvolto il velivolo decollato dall’aeroporto di Torino-Caselle. Il bird strike è parte dell’insieme dei wildlife strike, ovvero gli impatti con animali selvatici che possono causare un incidente aereo. Come riporta il Corriere della sera, nel caso dell’aeroporto di Torino-Caselle si pensa che l’impatto sia dovuto alla presenza di uccelli nell’area dovuta alla vasca di raccolta idrica e ad alcune discariche nei pressi della pista 36, che avrebbero attratto gli animali. Quella del bird strike resta un’ipotesi, e nonostante questo, sembrerebbe che l’aeroporto di Torino, non sia particolarmente soggetto questo tipo di fenomeno. Secondo l’Enac, sono stati 2.168 nel 2022 i casi di wildlife strike solo in Italia.

La prevenzione

Per prevenire l’impatto dei velivoli con un singolo esemplare o con uno stormo di uccelli, gli aeroporti mettono in campo una serie di accorgimenti, tra cui dispositivi che sfruttano il suono o la luminosità per far sì che gli animali stiano lontani dalle piste di decollo e di atterraggio.

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