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Negli ultimi anni gli epidemiologi hanno notato un fenomeno nuovo: una crescita misteriosa delle diagnosi di tumori giovanili negli ultimi 30 anni. Alcune neoplasie, come tumore allo stomaco, o quello del seno e dell’utero, si stanno facendo più comuni negli under 50, in tutto il mondo. Le cause del fenomeno non sono chiare, e probabilmente sono legate a diversi fattori, che vanno dal miglioramento delle capacità diagnostiche, al cambiamento degli stili di vita, all’esposizione a fattori di rischio ambientali durante la crescita. I risultati, invece, sono evidenti: il numero di decessi per tumori ad esordio precoce, per quanto ancora contenuti, aumentano stabilmente da almeno tre decadi.
La ricerca
La conferma più recente dell’aumento di tumori under 50 arriva da uno studio pubblicato su Bmj Oncology. L’analisi ha utilizzato i dati raccolti dal Global Burden of Diseas, un ampio studio che cataloga periodicamente le cause di mortalità e disabilità in tutto il mondo. Basandosi sull’ultima edizione, risalente al 2019, la nuova ricerca ha indagato l’incidenza di 29 diversi tumori ad esordio precoce in 204 nazioni e regioni del pianeta.
In totale, la ricerca ha individuato 3,26 milioni di casi di tumore ad esordio precoce nel 2019, che si traduce in un aumento dell’80% delle diagnosi rispetto al 1990. Calcolando anche che, di questo passo, nel 2030 le diagnosi aumenteranno di un ulteriore 30%. Guardando alle sedi tumorali, il cancro al seno è risultato il più comune negli under 50, mentre quelli che stanno facendo registrare un aumento più repentino sono i tumori alla prostata e quelli della gola. Sul versante opposto, le diagnosi tumore al fegato ad esordio precoce sembrerebbero in caduta libera, rispetto ai primi anni ‘90.
L’aumento di diagnosi, lo dicevamo, si associa anche ad una crescita della mortalità: rispetto al 1990, i decessi per tumori negli under 50 sono aumentati del 28%, con circa un milioni di morti nel 2019. I principali big killer nei giovani e nei giovani adulti sono il tumore al seno, quello dell’intestino e dello stomaco. La fascia di età più a rischio, i 40enni.
Non è un problema per ricchi
Tumore al seno nelle donne, e tumore al polmone negli uomini sono risultate le due forme di cancro con il maggiore peso in termini di morti negli under 50. E in entrambi i casi, è nei paesi a basso e medio reddito che si concentra la mortalità maggiore. Se in generale l’incidenza più elevata di tumori a esordio precoce si registra nelle aree ad alto reddito – Europa occidentale, Nord America, Australia e Nuova Zelanda – la mortalità tende ad essere maggiore per quasi tutte le sedi tumorali studiate nei paesi a basso e medio reddito, a dimostrare probabilmente la minore disponibilità delle ultime innovazioni terapeutiche in queste zone del mondo. Allo stesso modo, disabilità e mortalità causate da tumori a esordio precoce nei paesi a basso e medio reddito risultano sproporzionatamente maggiori nel sesso femminile. Mentre guardando ai paesi ricchi la situazione tra i due sessi tende a bilanciarsi.
Cause e soluzioni?
Venendo alle possibili spiegazioni per l’aumento dei tumori ad esordio precoce, una che viene citata spesso è il miglioramento e la diffusione dei programmi di screening e diagnosi precoce. Migliorando la capacità di intercettare i tumori precocemente, aumenta in effetti la probabilità di diagnosticarli quando il paziente è più giovane, così come le chance di curarli con successo, cosa che spiegherebbe anche perché all’aumento di diagnosi negli under 50 non corrisponde un uguale aumento della mortalità. Detto questo, la realtà è che non sono molti i tumori per cui esistono programmi di screening precoce: cancro al seno, tumore della cervice uterina, tumore del colon-retto. E quindi la diagnosi precoce può spiegare solo parzialmente l’aumento di tumori osservato.