venerdì, Ottobre 11, 2024

L'intelligenza artificiale potrebbe creare armi di distruzione di massa

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Tra le preoccupazioni relative allo sviluppo dell’intelligenza artificiale c’è senza dubbio quella che riguarda la possibilità che criminali e terroristi possano sfruttare la tecnologia per mettere a punto armi di distruzione di massa. Un timore di cui i leader mondiali discuteranno in un vertice sulla sicurezza dell’AI che si svolgerà a Bletchley Park (nel Regno Unito) il prossimo novembre, concentrandosi soprattutto sulla necessità di una regolamentazione che sappia mitigare l’insorgere di iniziative criminali. “Lo scopo del vertice sarà quello di mettere in guardia sui rischi della Frontier AI”, ha raccontato al Guardian una persona vicina all’organizzazione dell’evento, precisando che con il termine “Frontier AI” si intendono i modelli linguistici più avanzati, che potrebbero finire con il rappresentare un pericolo per la vita umana.

A preoccupare i leader mondiali, infatti, è proprio la possibilità che i criminali possano essere aiutati dall’intelligenza artificiale “negli attacchi biologici o informatici”. In particolare, è il primo ministro britannico Rishi Sunak a mettere in guardia i suoi colleghi internazionali sugli eventuali rischi dell’AI. Non a caso, lo scorso anno un chatbot utilizzato nello sviluppo di farmaci ha impiegato meno di sei ore per inventare 40.000 molecole potenzialmente letali, tra cui alcune simili al VX, l’agente nervino più potente che sia mai stato sviluppato. Considerato questo episodio, non c’è da stupirsi che le autorità governative mondiali temano che l’AI possa aiutare un terrorista nello scegliere – e combinare – gli ingredienti per creare una potente arma biologica.

Tra qualche settimana, quindi, i rappresentanti di alcuni dei paesi più avanzati nel settore si incontreranno nel Regno Unito per cercare di comprendere al meglio la situazione, e gli eventuali rischi che potrebbe comportare un ulteriore sviluppo della tecnologia. Tra i partecipanti confermati il primo ministro canadese Justin Trudeau e il presidente francese Emmanuel Macron, che potrebbero intavolare la discussione con i rappresentanti del governo cinese, ammesso che il Regno Unito ne accetti la presenza, considerando le numerose preoccupazioni riguardanti lo spionaggio cinese nelle democrazie occidentali. In ogni caso, che la Cina sia presente o meno, Rishi Sunak sembra convinto di quello che vuole ottenere dal confronto con gli altri leader mondiale: una regolamentazione che garantisca lo sviluppo dell’AI, proteggendo la nostra sicurezza personale.

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