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Ovviamente -all’inizio degli anni Dieci degli anni Duemila- la scelta di dedicare il titolo e quindi la copertina di ‘Uomo dell’Anno’ di Wired Italia al già’ 86enne Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica, era stata una follia lucida che lascio’ i colleghi statunitensi e inglesi della testata (tradizionalmente dedicata al futuro e all’innovazione più estesa nel futuro) come minimo tarantolati.
Altrettanto lo furono i lettori classici dell’edizione italiana abituati alla stessa tiritera di esaltazione per soluzioni che avrebbero salvato il mondo chissà quando.
Ma la cosa invece aveva parecchio senso.
Velocemente ecco perché:
- la disastrosa situazione economica del Paese e dello spread in particolare coi titoli tedeschi stava in quei mesi portando il Paese nel baratro, chiudendo ogni reale possibilità di futuro. Fu Giorgio Napolitano ad agire per porre uno sbarramento, con la forza mentale che solo i nostri dominanti ottuagenari sono capaci di avere, in quanto potenza tuttora demograficamente egemone e quindi motore della crescita, inevitabilmente anche digitale, di questa nazione;
- Giorgio Napolitano aveva trovato da pochissimo il difficilissimo modo di bloccare Berlusconi disarcionandolo, dopo quasi un ventennio di delirio sull’’io’ riportando l’asse sul ‘noi’ (come spiegavo nell’editoriale di commento) e sul bene collettivo, unica inversione possibile verso un ‘progresso’ bloccato oltre ogni istinto assassino di cambiamento, di futuro reale.
- Wired, come si capì definitivamente con questo guizzo, non era affatto una testata di pura tecnologia. Era la testata che stava facendo una spericolata sterzata in modo da parlare di quello che interessava e avrebbe tanto più interessato a tutti: dall’uso di smartphone e delle nascenti app, alle innovazioni della mobilità, alle soluzioni per un’economia circolare. Ovvero la quotidianità, proprio quella che ci avrebbe accompagnato da allora a qui. Poteva quindi eleggere -proprio come faceva da sempre un grande popolare di qualità’, quale Time– un uomo o donna dell’anno. L’età non contava. E tanto meno il genere. La foto di Giorgio Napolitano, poi, aveva una sua allure femminile e chic. E gettava la testata nella mischia dell’edicola (allora) e della cronaca giornalistica, mettendola a competere insieme alle grandi corazzate editioriali, e non relegandola nelle vetrinette al fianco delle riviste specializzate. E ce lo meritavamo, eccome.
- Arrivo’ una lettera di ringraziamento dall’ufficio del Presidente? No.
Carlo Antonelli è stato direttore di Wired Italia da giugno del 2011 a maggio del 2013