Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Il 26 settembre si sono svolti i funerali dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dopo la cerimonia laica alla Camera dei deputati, il capo dello Stato emerito è stato trasportato al Cimitero acattolico di Roma per la tumulazione.
Il cimitero acattolico di Roma
Conosciuto anche come cimitero protestante o “degli inglesi”, il cimitero acattolico di Roma sorge ai piedi della Piramide Cestia, nei pressi del quartiere Testaccio. L’utilizzo del sito risale almeno al 1716, quando Papa Clemente XI concesse ai membri della corte Stuart (in esilio dall’Inghilterra, e dunque non cattolici) di ricevere sepoltura in quel luogo. A partire dalla concessione del 1716, “il permesso fu esteso ad altre persone non cattoliche”, spiega il sito ufficiale del cimitero acattolico di Roma. Negli anni, illustri personaggi sono stati sepolti dove, da oggi, riposa anche Napolitano: John Keats, Antonio Gramsci e, dal 2019, Andrea Camilleri sono solo alcuni degli importanti nomi che popolano il Cimitero acattolico di Roma. Quello della capitale, però, non è l’unico cimitero “degli inglesi” in Italia.
Gli altri “cimiteri inglesi”
L’attuale cimitero britannico di Napoli si trova a poca distanza dal cimitero di Poggioreale. Conosciuto anche questo come “cimitero degli inglesi”, venne costruito nel 1892 in sostituzione di un altro cimitero acattolico, che si trovava a poca distanza ed era stato fondato nel 1826 “su forte impulso di Sir Henry Lushington e della consistente comunità inglese di Napoli”. Dopo un primo ampliamento nel 1852, questo venne dismesso, in favore di quello attualmente in uso.
Anche a Palermo è possibile trovare un cimitero ““degli inglesi”. Sul sito del comune del capoluogo siciliano si legge che questo si trova all’interno di “un’area rettangolare circondata da muri” dove venivano sepolti protestanti, ortodossi, ebrei e “persone senza fede, sia straniere che locali”. Il cimitero acattolico di Palermo sorge a pochi passi dal cimitero più grande della città, ovvero quello di Santa Maria dei Rotoli. Palermotoday spiega che la prima sepoltura nel luogo risale al 1812. Dopo aver subìto i bombardamenti della Seconda guerra mondiale ed essere stato utilizzato come campo da calcio dai residenti negli anni Sessanta, nel 2018 è stato riaperto.
Come quello di Roma, il cimitero acattolico di Palermo ospita “scrittori, artisti, mercanti, donne e bambini di origine inglese”.
Un altro cimitero acattolico si trova a Vicenza. È stato costruito tra il 1830 e il 1833 ed è chiamato anche cimitero israelitico. Attualmente il cimitero risulta dismesso, anche se nel 2010 il giornale di Vicenza riportava l’intenzione della giunta comunale di avviare il restauro dell’area. L’ultima inumazione risale al 1956.
Altri cimiteri acattolici in Italia si trovano a Siracusa e a Muggia, in provincia di Trieste. Quest’ultimo è un cimitero partigiano, mentre quello di Siracusa si trova nel parco di Villa Landolina, nome della famiglia che permise la costruzione di un cimitero per acattolici nel suo parco. Oggi fa parte del Museo archeologico Paolo Orsi. Il cimitero acattolico di Capri, infine, è stato fondato nel 1878 da George Hayward, un aristocratico inglese. Come spiega il sito ufficiale, il cimitero venne fondato “grazie alla disponibilità di Ignazio Cerio, che cedette il terreno necessario a un prezzo simbolico”. Nel cimitero riposano 208 residenti stranieri, “per lo più artisti e intellettuali non cattolici”.