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Martin Scorsese è un’istituzione: pochi nomi hanno la stessa rilevanza nel mondo del cinema mondiale, che sarà presto accresciuto dall’arrivo del suo prossimo film, Killers of the Flower Moon con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro e Lily Gladstone, previsto nelle sale dal 19 ottobre. Data la sua esperienza pluridecennale, non è un caso che le sue opinioni sul futuro del cinema vengano tenute in altissima considerazione. In passato, per esempio, aveva manifestato le sue critiche alla preponderanza dei cinecomics, negli ultimi giorni invece ha esternato una preoccupazione più generale su come vengono gestite le uscite cinematografiche.
In una recente intervista rilasciata a GQ Usa, infatti, Scorsese si è detto molto preoccupato su questa tendenza a produrre infinite saghe filmiche: “Il pericolo è ciò che stanno facendo alla nostra cultura. Ci saranno generazioni che pensano che il cinema sia questa cosa. Lo pensano già. Per questo dobbiamo contrastarlo in modo ancora più forte”, ha dichiarato. “Dobbiamo partire dalla base. Devono essere i filmmaker stessi a farlo, ci sono i fratelli Safdie, quelli come Chris[topher] Nolan”. Questi sono gli esempi di una resistenza che può salvaguardare il cinema nella sua essenza. Poi il regista aggiunge: “Bisogna colpirli da ogni lato. Uscire fuori e fare cose, reinventarsi. Non lamentarsi. Ma è vero che dobbiamo salvare il cinema”.
Il suo punto di vista è molto chiaro: “Penso che il contenuto prefabbricato non sia davvero cinema. È come se a fare i film ci fosse l’intelligenza artificiale”, ha aggiunto: “E questo non significa che non ci siano grandi registi e professionisti degli effetti speciali che realizzano opere bellissime. Ma cosa significa tutto ciò? Questi film, cosa ti lasciano poi?”. Martin Scorsese è noto per le sue dichiarazioni nette e accorate a difesa della settima arte, salvo poi sfumarle leggermente in interviste successive, forse più per amore di diplomazia che altro. A ogni modo che sia in corso una trasformazione epocale nel mondo del cinema è indubbio, aprire un dibattito su come accompagnare questa trasformazione è altrettanto cruciale.