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Grandi novità in arrivo per Telegram, l’app di messaggistica che conta ben 800 milioni di utenti mensili attivi in tutto il mondo. In queste ultime settimane, la società sta lavorando per adottare un approccio strategico simile a quello di WeChat, cercando di costruire un ecosistema di applicazioni grazie al supporto delle compagnie TON Foundation e Tencent – proprietario di WeChat -. Secondo quanto annunciato dalla piattaforma, infatti, gli sviluppatori di terze parti hanno ora la possibilità di creare mini app “che possono essere lanciate direttamente all’interno di Telegram e possono sostituire completamente qualsiasi sito web“.
Una strategia che WeChat ha adottato oramai da qualche anno, imponendosi nel settore come il modello di ecosistema di mini app per eccellenza, tanto da arrivare a supportarne milioni e con funzioni di ogni genere, dai pagamenti alla consegna del cibo, dal rinnovo della patente di guida allo shopping compulsivo, e via dicendo. Telegram, che dal suo vanta un’ottima rete di pagamenti decentralizzata, sembrerebbe avere tutto il potenziale per raggiungere un numero ancora più ampio di utenti in tutto il mondo con il suo ecosistema di mini app. Anche se non è certo che gli sviluppatori che creano applicazioni per il pubblico cinese di WeChat siano davvero in grado di soddisfare le esigenze del pubblico internazionale. Soprattutto considerando che Telegram non è disponibile in Cina, e che quindi gli sviluppatori cinesi dovranno familiarizzare con la piattaforma prima di creare applicazioni da includere nel suo ecosistema.
In ogni caso, quello che conta è che Telegram potrebbe riscuotere più successo del suo competitor cinese soprattutto grazie alle funzionalità di pagamento introdotte di recente. Oltre a opzioni ben note come Google Pay o Apple Pay, l’app ha integrato un proprio portafoglio crittografico, che permette agli utenti di effettuare pagamenti anche nelle regioni in cui i pagamenti online centralizzati non sono disponibili. Un dettaglio che permetterà all’ecosistema di Telegram di attirare l’attenzione degli utenti in tutto il mondo, e non soltanto in Cina, come accade invece per WeChat.
