martedì, Ottobre 8, 2024

Migrandi, la cauzione del governo non ce la chiede l'Europa

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Per giustificare la cauzione di 4.938 euro chiesta ai migranti per non essere spediti nei Cpr, il governo fa appello a una norma europea. In più occasioni, infatti, i membri dell’esecutivo hanno sostenuto che il decreto pubblicato il 21 settembre in Gazzetta ufficiale sia l’applicazione di una direttiva proveniente da Bruxelles. Le cose, tuttavia, non stanno proprio così.

Una norma europea?

Intervistati da Fanpage.it, alcune fonti della Commissione europea hanno spiegato che, pur essendo previsto dalla direttiva 33 del 2013 dell’Unione europea, il pagamento di una cauzione è solo l’ultima di una serie di possibilità che il migrante ha a disposizione per evitare la detenzione amministrativa nei Cpr. In alternativa al versamento del denaro, infatti, il migrante può consegnare i propri documenti, così come può recarsi a firmare o risiedere in un luogo designato dalle autorità, mentre queste esaminano la sua richiesta di asilo.

Per l’Unione, dunque, la costituzione di una garanzia finanziaria non è l’unico modo per evitare i Centri di permanenza per il rimpatrio. La cifra di 4.938 euro stabilita dal recente decreto, inoltre, non è frutto di un’indicazione europea. Sempre per le fonti ascoltate da Fanpage.it, pur prevedendo il versamento di una cauzione da parte del migrante, Bruxelles non ha mai stabilito con precisione una cifra.

Il provvedimento

Tornando al decreto di recente pubblicazione, il governo richiede il pagamento della cauzione ai migranti provenienti da paesi considerati sicuri e che, proprio per questo, probabilmente non vedranno approvata la loro richiesta di asilo. Ѐ considerato sicuro un paese in cui le persone non rischiano guerre, persecuzioni, trattamenti inumani o degradanti. Per l’Italia sono sicuri paesi come il Kosovo e la Tunisia, dove la scorsa estate i migranti sono stati cacciati da Sfax per essere dispersi nel deserto libico.

Il pagamento della cauzione va effettuato “in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa ed è individuale e non può essere versata da terzi”. Non possono quindi pagare amici o parenti eventualmente già in Italia o nel paese d’origine. Il tutto, inoltre, deve avvenire in tempi molto rapidi. La norma stabilisce infatti che la persona migrante dovrebbe pagare la cifra stabilita nel lasso di tempo che intercorre fra l’approdo a terra e il completamento delle procedure di riconoscimento.

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