sabato, Ottobre 5, 2024

Cosa seguire al Wired Next Fest se ti interessano tv, arte e cultura

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È una generazione in difficoltà, quella descritta dal team del canale Venti, oppressi dalla pandemia, spaventati dalla prospettiva di una vita condizionata dalla crisi climatica e schiacciati da un paese incapace di offrire loro delle prospettive. Lo psicologo Mauro Di Lorenzo dialogherà con Lorenzo Luporini e Sofia Viscardi e insieme proveranno a delineare, anche attraverso un po’ di sana ironia, l’identikit delle nuove generazioni.

Stand-up e comicità

Al festival c’è spazio anche per le risate. Debora Villa, comica e stand-up comedian, Anna Gaia Marchioro, attrice comica e attivista, e Paolo Camilli, content creator e giurato del popolare programma Drag Race, sono tutti affermati comici che possiedono un dono speciale: la capacità di smontare pregiudizi attraverso il potere irresistibile della satira.

La comicità è in grado di superare le barriere linguistiche e culturali? Ci sono temi sui quali non si può ridere? Ascolteremo cosa ne pensano i Be Comedy UK, un collettivo di artisti che ha scelto un palco londinese per far ridere il pubblico. Con Marco Di Pinto, Xhuliano Dule, Sara Flamment, Tiziano La Bella e Antonio Ricatti.

Chi non conosce Turbo Paolo, non conosce il mondo dei social. Meno di un minuto per costruire un personaggio, coinvolgere il pubblico e portarlo alla risata: ecco come fare satira attraverso i social network. E da li arrivare nei club italiani. L’eccentrico content creator italiano che conosceremo sabato pomeriggio si descrive così: ludopatico, lavoratore essenziale, affetto dalla sindrome di Munchausen, appassionato di caldaie, arguto osservatore della realtà, irriverente guascone e novarese.

Cinema e fotografia

Gli incantevoli regni del grande schermo saranno portati in vita nel panel intitolato “Il cinema è uno specchio dipinto”, da Alberto Barbera – famoso critico cinematografico diventato direttore della Mostra del cinema di Venezia – e Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano.

Il fatto che una lingua cambi non ne riduce il valore né la capacità di assolvere la sua funzione: permettere alle persone di capirsi. Anche se ad assemblarla è il motore di un’intelligenza artificiale generativa. E allora chi meglio di Alessio Boni, attore e regista che della parola ci ha fatto un mestiere, e Giuseppe Antonelli professore di storia della lingua italiana all’Università di Pavia, ci accompagneranno in questo viaggio attraverso la lingua più bella del mondo.

Non sono più i tempi del fardello dell’uomo bianco, ma quello dell’appropriazione culturale è un tema che l’occidente sta solo iniziando ad elaborare. Approcciarsi a culture diverse dalle proprie è un percorso che richiede cautela, specie quando si tratta di culture rimaste incontaminate da secoli. Parleremo di questo tema con Jimmy Nelson fotografo nato in Inghilterra, e grande viaggiatore.

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