Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Incalzato dai provvedimenti che da New York a Firenze vogliono cambiare il volto del turismo di massa, l’amministratore delegato di Airbnb Brian Chesky ha dichiarato che, a partire dal 2024, l’azienda leader nel settore degli affitti brevi incentrerà il suo modello di business sulle permanenze di lungo periodo.
Le dichiarazioni
A riportare la notizia è il Financial times, al quale Chesky ha lasciato una intervist. Sebbene nella seconda metà del 2023 solo il 18% delle prenotazioni su Airbnb richiedano un affitto a trenta giorni, Chesky vede nel canone a lungo termine un’opportunità per la crescita dell’azienda. I vertici della piattaforma considerano che gli affitti mensili abbiano acquisito sempre maggiore rilievo a seguito degli stravolgimenti portati nel mondo del lavoro dalla pandemia da Covid-19. Il lavoro da remoto, infatti, iniziato su larga scala durante i confinamenti imposti dalle autorità dei vari paesi per evitare la diffusione del contagio, è ormai diventato una pratica consolidata per molte aziende. Secondo Chesky, questa novità spingerebbe molte persone a spostarsi e passare, mantenendo l’impiego a distanza, un mese o più in una località diversa da quella in cui vivono abitualmente.
Oltre alla possibile svolta sulla durata degli affitti, Chesky suggerisce che Airbnb potrebbe dedicarsi anche al mercato del noleggio di macchine. “Dopo la casa – ha detto Chesky – la seconda risorsa più importante nella vita di una persone è l’automobile”.
Gli affitti brevi nel mondo
Il sito di tecnologia e informazione Engadget spiega che, se Airbnb dovesse concentrarsi sulle permanenze a lungo termine, potrebbe riconquistare lo spazio perso a seguito dell’emanazione, a New York, delle nuove regole sugli affitti brevi. Da circa un mese, infatti, i proprietari che intendono affittare devono registrarsi presso il comune e, inoltre, è per loro obbligatorio “vivere nell’abitazione che viene affittata ed essere presenti durante il soggiorno degli ospiti, che non potranno essere più di due”.
Seppur in misura molto minore, anche in Italia è in corso un tentativo di regolamentare il mercato dei pernottamenti. Un recente provvedimento (non ancora approvato) elaborato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè stabilisce, oltre ad alcune misure specifiche per i proprietari, il limite minimo di due notti nelle strutture situate nei comuni capoluoghi delle città metropolitane. È inoltre di martedì 3 ottobre la decisione del comune di Firenze di non permettere ulteriori aperture di Airbnb nel centro della città.