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Sabrina Impacciatore è finita su tutti i giornali per l’episodio esilarante in cui si calerà nei panni della madrina della Mostra del cinema di Venezia. Serena Rossi e suo marito Davide Devenuto faranno invece ragionare il pubblico sul rapporto delle coppie che lavorano, tra gestione di se stessi e dei bambini, ma la vera sorpresa pare sia stato Gabriele Muccino. «Tra i nuovi nomi che vedrete ci saranno Elodie, Claudio Santamaria che è un imitatore pazzesco di chiunque – Favino compreso – e poi Muccino che ci ha demoliti con la sua energia esplosiva e inarrestabile». Altri attori appariranno qua e là tra gli episodi, come Massimiliano Caiazzo, interprete di Mare fuori, Gianmarco Tognazzi e il maestro del brivido Dario Argento. Non mancherà, ovviamente, Emanuela Fanelli nei panni della mitomane amica dell’agenzia Luana Pericoli: «E’ un genio e una macchina da guerra, interpreta la mitomane che c’è in molti di noi e maneggia alla grande questo personaggio, ancora alle prese con il suo attore preferito Corrado Guzzanti».
Tornano sul set tutti i protagonisti della prima stagione di Call My Agent – Italia, gli “agenti” Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico, Marzia Ubaldi e i loro assistenti Sara Lazzaro, Francesco Russo, Paola Buratto e la receptionist Kaze. Tuttavia la nuova stagione, prosegue Ribuoli, si distaccherà maggiormente dalla serie francese seguendo la chiara volontà degli autori di sacrificare le storie degli agenti per dare più spazio possibile alle star. Star che sono chiamate a prendersi in giro, chiave fondamentale per rendere i personaggi vicini al pubblico, con le loro manie, i difetti e i gustosi retroscena. La loro riscrittura è in continuo divenire: gli attori stessi contribuiscono attivamente a fornire dettagli e chicche per le sceneggiature che devono per forza autorizzare: «Se sentono di essere motore del racconto diventano generosi e ci danno esattamente quello che noi e il pubblico vogliamo». C’è anche chi dice no, attori che sono stati contattati e hanno declinato l’invito a partecipare alla serie, per problemi di agenda o per il timore di mettersi in gioco: «C’è chi teme il confronto con altri e chi invece sceglie di farsi con noi una piccola vacanza nello spettacolo, come diventasse un momento di gioco». La chicca più curiosa in assoluto? Impacciatore sul tappeto rosso si sentiva veramente la madrina di Venezia. «Era talmente verosimile la messa in scena che ci si è sentita davvero: il gioco del cinema nel cinema funziona», assicura Ribuoli.
