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Negli ultimi due anni (tra il 2021 e il 2023) la vetta del Monte Bianco, la più alta dell’Europa occidentale, si è ridotta di due metri. La notizia è arrivata giovedì 5 ottobre da un gruppo di geometri della regione dell’Alta Savoia che, dal 2001, ogni due anni misura l’altezza del massiccio situato tra Italia e Francia. Come scrive Ansa, questo tipo di ricerca serve a monitorare l’impatto delle evoluzioni climatiche sull’arco alpino.
I dati
I dati emersi dallo studio riportano che, a oggi, il Monte Bianco è alto 4.805,59 metri. Per essere precisi, dunque, rispetto al 2021 la riduzione registrata è stata di 2,22 metri. Gli ultimi rilievi sono stati condotti nel settembre 2023 da circa venti ricercatori i quali, divisi in otto squadre, hanno scalato la vetta per studiarla in più punti. Per la prima volta il gruppo si è servito di un drone per condurre le indagini.
Il presidente della Camera dei geometri dell’Alta Savoia Jean des Garets ha spiegato in conferenza stampa che la decrescita potrebbe essere stata generata dalle scarse precipitazioni estive e che “la posizione e l’altitudine della cima del Monte Bianco sono in perpetuo movimento”. Questo continuo movimento, ha continuato de Gartes, “produce variazioni fino a cinque metri” e, in virtù di ciò, i ricercatori non escludono una futura ricrescita del massiccio.
Stando a quanto riporta Internazionale, in poco più di venti anni di misurazioni, nel 2007 il Monte Bianco ha raggiunto il risultato più alto toccando i 4.810,90 metri. Nel 2019 è stato registrato un notevole calo ma il dato non era stato comunicato perché considerato non rappresentativo e, forse, per non destare eccessivo allarmismo.
Cambiamento climatico
Nella conferenza stampa i ricercatori hanno sottolineato che i dati accumulati non devono essere utilizzati “per dire sciocchezze” e che l’interpretazione dei rilievi spetta a scienziati e climatologi e non ai geometri. Per quanto si tenti di evitare strumentalizzazioni, è tuttavia innegabile che il cambiamento climatico sia già in corso. Durante lo scorso settembre, il più caldo di sempre, i ghiacci marini artici e antartici hanno visto una preoccupante e rapida decrescita. Difficilmente i ghiacciai alpini avranno un destino diverso.