domenica, Ottobre 6, 2024

Taxi, le nuove regole scontentano tutti

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Nuove regole per i taxi. Giovedì 5 ottobre, la Camera dei deputati ha approvato il cosiddetto decreto asset. Il provvedimento, che tra le altre cose riguarda la tassazione sugli extraprofitti delle banche e designa nuove regole per le autorità aeroportuali, modifica la normativa dei taxi. Le misure annunciate su quest’ultimo punto hanno scatenato la protesta di lavoratori e autorità locali. Al settore dei taxi Wired ha dedicato due puntate di una inchiesta esclusiva basata su una richiesta Foia (acronimo per Freedom of information act, in burocratese istanza di accesso generalizzato, ndr) alle 50 più popolose città italiane. La richiesta quella di fornire il numero di licenze di taxi e ncc erogate, i regolamenti comunali che disciplinano la materia e soprattutto l’ultimo bando di assegnazione delle licenze. Sono finora emersi un quadro generale e uno spaccato della situazione in Lombardia.

Abbiamo chiesto alle prime 50 città in Italia un accesso agli atti sulle licenze dei taxi. Scoprendo che c’è chi non fa un bando per rinnovarle dal 1977. Che a Roma e Milano il settore è fermo da 20 anni. E che a Firenze e Bologna una nuova licenza costa 175mila euro. Ma 140mila vanno agli altri tassisti. Tutti i numeri

Le norme sui taxi

In primo luogo, il decreto asset prevede che, attraverso un concorso straordinario, i Comuni delle città metropolitane e di quelle che ospitano almeno un aeroporto potranno aumentare del venti per cento il numero di licenze dei tassisti. Come spiega il Post, queste nuove autorizzazioni potranno essere emesse solo in favore di autisti dotati di mezzi non inquinanti, ovvero automobili elettriche, ibride o a basse emissioni di CO2 (61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro).

L’ampliamento delle licenze dovrebbe avvenire con procedura accelerata: l’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) avrà quindici giorni di tempo (invece degli attuali sessanta) per approvare il bando presentato dai comuni, dopodiché questi ultimi potranno dichiarare aperto il concorso per la concessione delle licenze.

Cosa sono doppia guida e licenze temporanee

Oltre all’aumento del venti per cento delle licenze, il decreto asset prevede nuove regole sulla doppia guida e sulle licenze temporanee. Per doppia guida si intende la possibilità, per due diversi autisti, di guidare lo stesso taxi dividendosi i turni di lavoro. Il Corriere della sera chiarisce che questo sistema è già utilizzabile in Italia. Il decreto asset, però, punta a velocizzare e semplificare le procedure per il rilascio delle autorizzazioni a questo tipo di organizzazione. Con le nuove regole, infatti, per attivare la doppia guida basterà inviare una comunicazione all’amministrazione locale. È inoltre prevista la possibilità di “allargamento” del sistema a un terzo conducente, a patto che quest’ultimo sia in dotato di tutti i documenti necessari per esercitare il servizio pubblico non di linea.

Le licenze temporanee previste dal decreto asset, infine, hanno validità massima di due anni e sono previste in caso di grandi eventi che generano un aumento delle richieste del servizio taxi, come il Giubileo del 2025 a Roma o le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Le autorizzazioni di breve termine saranno rilasciate dai comuni soltanto a tassisti e titolari di ncc (noleggio con conducente) già dotati di licenza.

Le polemiche

Le regole annunciate hanno spinto i sindacati del settore a proclamare lo sciopero per il prossimo martedì 10 ottobre. La mobilitazione è stata annunciata a poche ore dall’approvazione delle norme. Secondo i lavoratori il provvedimento è destinato a generare il “classico scaricabarile” tra enti locali e governo, che “si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”. Anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha espresso profondo disappunto nei confronti del decreto asset. A suo parere sarà impossibile aumentare le licenze perché la norma a riguardo impone ai comuni di farsi carico dei costi dei concorsi.

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