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Al Wired Next Fest Rocco Siffredi affronta il tema della violenza sulle donne. Dopo gli ultimi casi di cronaca, si è acceso anche il dibattito sulla possibile responsabilità della pornografia nel fornire ai giovani una visione distorta della sessualità. Una riflessione che ha coinvolto anche il più celebre attore e regista pornografico italiano, che ha esordito nel mondo dei film a luci rosse nel 1984, prendendo parte a più di 4000 pellicole. “Basta demonizzare il porno, non è vero che fa male, va solo spiegato e analizzato – spiega dal palco –. Oggi arrivano i ragazzini che pensano che quello che vedono sullo schermo sia reale, e provano a replicarlo a casa, non conoscono la preparazione che c’è dietro. Serve educazione ma mi chiedo se sia un compito nostro… noi alla fine facciamo intrattenimento per adulti”.
Secondo Siffredi serve anche un coinvolgimento maggiore delle famiglie: “Basta con i genitori che si vergognano: bisogna dire davvero quello che è il porno e fare anche educazione digitale”. Anche perché oggi i fruitori dei film a luci rosse sono sempre più giovani: “Oggi guardano porno anche a otto anni, a loro bisogna far capire che c’è finzione e messa in scena. Questo direi alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella: di lavorare in questo senso con le nuove generazioni, educhiamoli dall’inizio. Per evitare i femminicidi insegniamo ai ragazzi che nessuno appartiene a nessuno”.
Il celebre attore porno ha parlato anche dell’uscita della serie tv di sette puntate sulla sua vita che uscirà su Netflix tra gennaio e febbraio 2024, dove a interpretare il pornodivo sarà Alessandro Borghi: “Borghi è stato incredibile e lui per primo mi ha chiesto come facessimo a fare quello che facevamo, per lui era surreale – racconta Siffredi –. Mi fa piacere però che esca questa serie tv perché vuol dire che qualcosa di buono nella vita l’ho fatta”.
La carriera di Siffredi è nota: nel 1993 ha fondato a Budapest la sua casa di produzione Rocco Siffredi Production ed è l’unico italiano presente nella Avn Hall of Fame, che raccoglie tutti i personaggi che hanno contribuito alla nascita e alla crescita dell’industria dell’intrattenimento per adulti. E anche se fra poco compie 60 anni, se i tempi sono cambiati e si sta puntando molto sulle nuove tecnologie (“mio figlio pensa che il futuro sia il live streaming dove gli utenti potranno interagire con il film stando a casa”), Siffredi rimane ancorato alla “vecchia industria del porno”: “Rimango convinto che i cinque sensi di cui siamo dotati non si potranno mai sostituire davvero, dal telefonino non si potranno provare queste sensazioni. Oggi si fa tutto tramite un telefonino, ma io rimango della mia idea: per gratificarmi devo sudarmela”.