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Ora sembra tutto superato ma una delle prossime sfide sarà il collegamento del dispositivo al cloud computing: le opzioni cloud possono infatti aggiungere una serie di nuovi strumenti e software all’attrezzatura. Dal punto di vista tecnico, ciò significa lavorare con un cloud tattico a livello di compagnia, il che allevierebbe il sovraccarico di rete per il battaglione o la brigata. Allo stesso tempo, i leader dell’esercito dovranno fare una seria analisi su come costruire migliaia di questi set in modo rapido ed economico. Se filerà tutto liscio, la produzione potrebbe iniziare entro il 2025.
Come funzionerà il dispositivo
Attualmente, le truppe possono far volare un microdrone su un’area, catturare immagini e, entro una ventina di minuti circa, creare una mappa del terreno che il plotone o la squadra si sta preparando ad assaltare. Grazie a questo nuovo visore, le unità potrebbero “vedere” virtualmente il terreno nel proprio head-up display e fare una prova generale di una missione prima di andare sul campo.
La navigazione, l’orientamento, il puntamento e altre funzionalità rientrano nello standard dell’attuale hardware del dispositivo. Ma le future versioni avranno accesso a un app store da cui gli utenti potranno scaricare una serie di strumenti di assistenza. Le app aggiuntive potrebbero essere adattate a lavori, compiti o missioni specifici: la definizione dei settori di fuoco, l’assistenza al puntamento per i lanciagranate, la costruzione di mappe topografiche e altro ancora.
Da novembre scorso, quando Microsoft ha fornito importanti aggiornamenti software, è stata adottata una nuova tecnologia di sensori per condizioni di luce scarsa, insieme a modifiche che includono: un supporto per elmetto con apertura a cerniera al posto degli occhiali, una batteria controbilanciata sul retro dell’elmetto e cavi semplificati per evitare gli intoppi.
Questo set fa parte di un contratto potenzialmente multimiliardario tra Microsoft e l’esercito ed è in fase di sviluppo dal 2018. Lo scopo di questa tecnologia è quello di fornire ai soldati informazioni in tempo reale da sensori e sistemi di navigazione, oltre alla visione notturna e termica e all’addestramento alla realtà aumentata.
