martedì, Dicembre 3, 2024

Ghetto ebraico di Roma, 80 anni fa il rastrellamento

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Più di mille persone – uomini, donne, bambini, anziani, giovani – furono sterminate dopo essere state deportate nel campo di concentramento di Auschwitz in seguito al rastrellamento del ghetto ebraico di Roma. Sono passati 80 anni da quando, il 16 ottobre 1943, oltre 1.259 persone furono prelevate dalle loro abitazioni di via del portico d’Ottavia e da altre zone della città da parte delle SS. Delle persone arrestate, 1.023 furono trasportate nel campo di concentramento polacco. Solo 16, 15 uomini e una donna, sopravvissero. A causa di questi avvenimenti quel giorno è ricordato come Sabato nero.

L’antefatto

Il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma avvenne in seguito a un ordine di Heinrich Himmler, ministro dell’Interno tedesco, che, poche settimane prima aveva disposto il trasferimento degli ebrei presenti in Italia in Germania. L’esecuzione dell’ordine avvenne con la collaborazione di Herbert Kappler, capo delle SS e della Gestapo di Roma. Dopo aver ricevuto l’ordine, Kappler fissò un appuntamento a Villa Wolkonsky con Ugo Foà, presidente della Comunità ebraica di Roma, e Dante Almansi, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, chiedendo loro di consegnare 50 chilogrammi di oro entro 36 ore in cambio della salvezza per la comunità.

Nonostante l’oro fosse stato consegnato e spedito a Berlino, dalla Germania arrivò comunque l’ordine di procedere con il rastrellamento. L’operazione fu eseguita con il sostegno della polizia fascista italiana. Ad avvisare il comandante di Auschwitz, Rudolf Höss, dell’arrivo nel campo di più di 1.000 persone nella settimana seguente, ci pensò Kappler.

Il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma

Il rastrellamento iniziò dalle 5.30 alle 14 di sabato 16 ottobre 1943. Le 1.259 persone arrestate che vivevano nel ghetto furono sorprese nelle loro case nel giorno festivo da 365 uomini della polizia tedesca. Dopo essere state arrestate, sono state trasportate su camion a palazzo Salviati, dove sono state trattenute per diverse ore. Dopo i vari accertamenti, in 237 sono stati rilasciati, mentre le restanti 1.023 persone sono state deportate nel campo di concentramento di Auschwitz il 18 ottobre su carri bestiame partiti dalla stazione di Roma Tiburtina.

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