lunedì, Dicembre 2, 2024

La popolarità di Hamas cresce su Telegram

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Hamas, l’organizzazione politico-militare palestinese che ha attaccato Israele lo scorso 7 ottobre, sta riscuotendo un incredibile successo su Telegram. A differenza di Meta e Google, che hanno vietato qualunque account riconducibile al gruppo, l’app di messaggistica del russo Pavel Durov ha deciso di consentire ad Hamas di utilizzare il suo servizio in totale libertà. Con risultati del tutto inaspettati, tra l’altro. Secondo un’analisi del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council, infatti, il canale Telegram delle Brigate al-Qassam – il braccio armato dell’organizzazione – ha visto il suo seguito triplicarsi dal giorno dell’attacco a Israele a oggi, addirittura decuplicando le visualizzazioni dei contenuti, passate dalle 25.000 alle oltre 300.000. Una tendenza confermata dalla società di analisi Memetica, che ha riportato che uno dei canali utilizzati dal portavoce di Hamas per le sue comunicazioni ufficiali ha visto il suo pubblico crescere dai 166.000 follower agli oltre 414.000 in poco più di una settimana.

La popolarità di Hamas su Telegram, a quanto pare, è alle stelle. Merito soprattutto dell’enorme flessibilità dimostrata dalla piattaforma nei confronti della moderazione dei contenuti, che l’ha resa celebre tra le organizzazioni estremiste a livello globale e tra i gruppi di estrema destra statunitensi – come ha dimostrato l’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. In ogni caso, per quanto possa stupire, non è detto che la popolarità di Hamas sull’app di messaggistica debba risultare obbligatoriamente preoccupante. Non tutti i follower acquisiti dalle Brigate al-Qassam sono sostenitori della causa. Tra questi, infatti, molti sono giornalisti, reporter, ricercatori ed esperti di sicurezza che hanno bisogno di rimanere aggiornati sulle azioni dell’organizzazione in tempo reale, e che trovano in Telegram una buona soluzione per renderlo possibile.

Nonostante questo, è evidente che l’app possa rivelarsi uno strumento di propaganda incredibilmente efficace. “Penso che sia davvero preoccupante quando un gruppo riesce a diffondere il suo messaggio a una gamma più ampia di persone – ha dichiarato alla CNN l’esperto di sicurezza Brian Fishman -. E alcune di queste persone diventeranno moltiplicatori di forza perché prenderanno quel materiale e lo pubblicheranno su altre piattaforme. Questo è davvero il modello che abbiamo visto con l’Isis”. Dall’altro lato, invece, Durov sostiene fermamente di volere che Hamas utilizzi la piattaforma perché finora ha dimostrato di farlo con il solo scopo informativo. Secondo quanto riferito dallo stesso CEO di Telegram, la scorsa settimana l’organizzazione avrebbe utilizzato il suo canale per “avvertire i civili di Ashkelon di lasciare l’area prima dei loro attacchi missilistici”. Un’informazione utile, che ha permesso di salvare la vita a centinaia di persone, ma che forse non basta a giustificare tanta libertà lasciata a quella che, in fondo, è un’organizzazione terroristica.

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