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Il costo globale degli eventi meteorologici estremi attribuiti alla crisi del clima ammonta a 143 miliardi di dollari all’anno, circa 135 miliardi di euro. A dirlo sono i risultati dello studio The global costs of extreme weather that are attributable to climate change, pubblicato sulla rivista Nature. Il team di ricercatori che lo ha realizzato ha utilizzato una metodologia nota come Attribuzione degli eventi estremi (Extreme event attribution, Eea) per esaminare come le emissioni antropogeniche di gas serra influiscono sul verificarsi di specifici eventi meteorologici estremi.
“Abbiamo raccolto i dati di tutti gli studi disponibili dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), li abbiamo combinati con i dati sui costi socio-economici di questi eventi e abbiamo estrapolato i dati mancanti per arrivare a una stima dei costi globali dei fenomeni meteorologici estremi attribuibili al cambiamento climatico negli ultimi 20 anni“, hanno spiegato gli esperti. Si tratta della prima analisi che pubblica una stima globale relativa all’aumento dei costi diretti delle condizioni meteorologiche causate dal riscaldamento globale, hanno fatto sapere i ricercatori.
Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), dal 1970 le perdite riportate a causa di disastri meteorologici sono aumentate di 7 volte. Tuttavia, gli autori dello studio hanno affermato che non è chiaro in che misura questo sia dovuto al riscaldamento globale e quanto invece sia legato ad altri fenomeni come la crescita della popolazione, la migrazione urbana e il miglioramento nella segnalazione dei disastri.
I risultati mostrano che 185 eventi meteorologici estremi causati dalla crisi climatica avvenuti tra il 2000 e il 2019 sono costati al mondo 2800 miliardi di dollari. Il 63% riguardava perdite umane, mentre il resto la distruzione di altri beni. Nel periodo considerato, i cambiamenti climatici hanno colpito 1,4 miliardi di persone. Le tempeste sono state responsabili del 64% dei costi climatici. Le ondate di calore hanno contribuito per il 16%, mentre le inondazioni e la siccità per il 20%. Gli incendi boschivi hanno rappresentato solo il 2% dei danni. Secondo i dati disponibili, i paesi ad alto reddito sostengono il 47% dei costi economici indotti dal cambiamento climatico.
Ilan Noy, professore della Victoria University of Wellington in Nuova Zelanda e coautore dello studio, ha spiegato che l’importo potrebbe essere ancora più alto: la stima, infatti, considera solo i danni diretti, ma per molti eventi meteorologici estremi non ci sono cifre precise sul numero di persone uccise o sui danni economici. “Questo significa che gli 140 miliardi di dollari all’anno che abbiamo calcolato sono una sottostima significativa“, ha affermato. Dei dati presi in considerazione, solo l’8% degli eventi estremi si è verificato in Africa. Il 23% degli eventi esaminati ha invece interessato il Nord America e il 25% l’Europa.
Nonostante ciò, i ricercatori affermano che i risultati ottenuti possono essere utilizzati per definire l’entità dei finanziamenti necessari per creare un fondo per coprire i danni ambientali, come quello istituito dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), come quello istituito al vertice delle Nazioni Unite sul clima del 2022 per finanziare la ripresa da disastri meteorologici estremi nei paesi più poveri.
Stéphane Hallegatte, consulente per i cambiamenti climatici presso la Banca mondiale, ha dichiarato: “Il messaggio dello studio è che le perdite economiche globali causate dai disastri ambientali stanno aumentando. Questo è stato un argomento di controversie, perché alcuni sostengono che gli effetti del cambiamento climatico siano trascurabili rispetto ad altri fattori come la crescita economica e l’urbanizzazione. Questa ricerca esamina l’attribuzione degli eventi fisici: è molto più semplice e solida”.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.