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Piuttosto che pretendere l’eliminazione dei film in oggetto dalle librerie, la richiesta è quindi quella di includere una nota nella descrizione del film e aggiungere un disclaimer sullo schermo che tali personaggi “rafforzano gli stereotipi negativi“. Coinvolta nel caso, l’attrice di Beth Bradfield (nell’ultima stagione di Sex Education è spesso presente nei panni di una delle studentesse del college iperinclusivo frequentato dai protagonisti): nata con un emangioma che le è stato rimosso da bambina, ne porta le cicatrici sul viso. Beth sostiene la campagna, e ha affermato: “Sono una sostenitrice della rappresentazione positiva di coloro che hanno differenze visibili. L’industria sta progredendo, ma c’è ancora molta strada da fare”. E ha continuato: “È importante che l’industria cinematografica parli dell’impatto dei tropi dannosi dei film del passato e faccia spazio a storie nuove ed emozionanti che normalizzano le persone con differenze visibili sullo schermo come persone reali con storie reali da raccontare”.
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Changing Faces ha portato l’esempio di uno dei suoi attivisti, Chris, che è nato con una voglia sul viso ed è stato colpito da film come The Omen – Il presagio, in cui il personaggio di Damien viene indicato come l’Anticristo a causa di una voglia sul cuoio capelluto: “Film dell’orrore come The Omen indubbiamente rafforzano l’associazione tra differenze visibili e malefatte”, ha detto Chris. Allo stesso modo, altri attivisti e ambasciatori di Changing Faces hanno riferito di essere stati paragonati con scherno a personaggi come Joker o Freddie Krueger.