martedì, Dicembre 3, 2024

Imballaggi monouso, lo stop in Europa è sempre più vicino

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Entro il 31 dicembre 2027 potremmo essere costretti a dire addio alle bustine di zucchero, alle buste dell’insalata, alle monoporzioni del ketchup e ai flaconcini di shampoo in hotel. Non solo: come riporta Il Sole 24 Ore , se il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr) dovesse entrare in vigore così come è stato definito dalla commissione Ambiente del parlamento europeo lo scorso 24 ottobre, i consumatori di bevande e di cibi da asporto si dovranno abituare a portare con sé borracce e contenitori da lavare prima di ogni riutilizzo, mentre in alberghi, ristoranti e catering potranno essere utilizzate solo stoviglie non usa e getta.

La discussione sulla normativa andrà in scena tra il 20 e il 23 novembre, nel corso delle sedute plenarie del parlamento. E mentre sono già diversi gli emendamenti in preparazione da parte delle varie forze politiche, i punti più contestati sono a ora quelli che riguardano il divieto del monouso e gli obiettivi di riutilizzo.

I punti in discussione:

  1. Divieto al monouso
  2. Obiettivi di riutilizzo

Divieto al monouso

In particolare, per quanto riguarda il primo, la legge prevede il divieto di imballaggi monouso per condimenti, conserve, salse, panna da caffè e zucchero nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering, comprese bustine, vaschette, vassoi, scatole. Sono inoltre vietati gli imballaggi di plastica monouso per prodotti ortofrutticoli freschi per meno di 1,5 chili e gli imballaggi monouso per alimenti e bevande riempiti e destinati al consumo nei locali del settore alberghiero, della ristorazione e del catering.

Cibi e bevande a parte, saranno bandite anche le confezioni monouso utilizzate nelle strutture ricettive per cosmetici e prodotti per l’igiene di meno di 50 millilitri per i prodotti liquidi e meno di 100 grammi per i prodotti non liquidi, come per esempio i flaconcini di shampoo. Potremmo infine essere costretti a dire addio al classico formato famiglia, ovvero alle confezioni di plastica usate nel commercio al dettaglio per raggruppare prodotti venduti in lattine, vasi, vaschette e confezioni.

Obiettivi di riutilizzo

Relativamente alla nuova normativa sul riutilizzo, il testo definito dalla commissione Ambiente prevede che dall’1 gennaio 2030 il 20% delle bevande vendute confezionate dovrà far parte di un circuito di riutilizzo: ogni cinque bottiglie a scaffale, una dovrà dunque essere confezionata in imballaggi da usare di nuovo. Due anni prima, ovvero entro il 31 dicembre 2027, le bevande sfuse consumate sul posto dovranno essere vendute in un bicchiere riutilizzabile, mentre entro il 2025 ogni consumatore dovrà avere la possibilità, se lo vorrà, di riempire un proprio contenitore con le bibite sfuse.

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