lunedì, Dicembre 2, 2024

Il mistero delle tre stelle scomparse all'improvviso

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Il 19 luglio 1952 fu una giornata molto particolare per le stelle. Quella notte, infatti, il Palomar Observatory (California) stava effettuando la sua consueta indagine fotografica del cielo notturno andando a caccia di asteroidi, quando, alle 9 di sera circa, catturò la luce di tre stelle vicine con una magnitudine 15. Fin qui, nulla di strano. Se non fosse che, poco dopo, riprendendo nuovamente la stessa regione del cielo, questa volta non si vedevano più da nessuna parte. In meno di un’ora erano completamente scomparse. Un mistero, come racconta Universe Today, che ancora oggi non riusciamo a svelare dato che non siamo più riusciti a trovarle.

La strana scomparsa

Le stelle non svaniscono nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Possono esplodere o sperimentare un breve periodo di luminosità, ma non sparire. Eppure la prova fotografica c’era: le tre stelle sono chiaramente nella prima immagine e non nella seconda. L’ipotesi è che debbano essersi improvvisamente attenuate, anche se le successive osservazioni non hanno trovato prove che le stelle si siano oscurate oltre la magnitudine 24. Ciò significa che probabilmente si sono attenuate di un fattore pari o superiore a 10mila. Ma cosa potrebbe far sì che le stelle si affievoliscano così tanto e rapidamente?

Una o tre stelle?

Tra le ipotesi avanzate, come ricorda la rivista, c’è quella secondo cui in realtà non si trattava di tre stelle ma di una soltanto. Potrebbe essere, infatti che una stella si sia illuminata per un breve periodo di tempo e nel frattempo un buco nero di massa stellare sia passato tra il corpo celeste e la Terra, causando così un effetto lente gravitazionale del bagliore facendolo sembrare come tre oggetti per un breve periodo. Il problema con tutto questo susseguirsi di eventi, è che un fenomeno del genere è estremamente raro.

Oppure nessuna

Un’altra idea è che non siano mai state stelle. I tre puntini luminosi si trovano a una distanza di 10 secondi d’arco l’uno dall’altro (un arcosecondo è pari a uno spostamento laterale in posizione di 0,4318 millimetri visto da 100 metri). Se fossero tre oggetti singoli, allora qualcosa deve aver innescato la loro luminosità. Dato l’intervallo di tempo relativamente breve (di circa 50 minuti), la causalità e la velocità della luce richiederebbero che non fossero distanti più di 6 UA. Vale a dire quindi che non dovrebbero trovarsi a più di 2 anni luce di distanza. Potrebbero essere oggetti della Nube di Oort dove qualche evento li ha fatti brillare nello stesso periodo.

Polvere radioattiva

La terza e ultima ipotesi è che non si trattasse di proprio di corpi celesti. L’Osservatorio Palomar, infatti, si trova vicino al deserto del New Mexico dove sono stati effettuati i test sulle armi nucleari. La polvere radioattiva derivante da queste prove, quindi, potrebbe aver contaminato le lastre fotografiche, creando punti luminosi su alcune immagini e non su altre. Considerando altre scomparse simili osservate su altre lastre fotografiche sempre negli anni ’50, forse questa ultima ipotesi potrebbe essere la più probabile. Ma non possiamo esserne sicuri ed è per questo che dovremmo riuscire a catturare alcuni di questi eventi oggi, per poter tornare nel passato e condurre ulteriori osservazioni. Per ora, quindi, nulla di fatto: il mistero delle tre stelle scomparse rimane ancora in attesa di essere risolto.

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