martedì, Dicembre 3, 2024

Bard, come impedire al chatbot di Google di memorizzare i vostri dati

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Una volta disattivata l’attività di Bard, infatti, le nuove conversazioni non saranno sottoposte a revisione umana, a meno che non segnaliate a Google un’interazione specifica. Ma c’è un problema: se disattivate l’attività di Bard, non potete utilizzare nessuna delle estensioni che collegano il chatbot a Gmail, YouTube e Google Docs.

Come fare allora? Un’alternativa è quella di eliminare manualmente le interazioni con Bard, anche se questo significherebbe che i vostri dati saranno rimossi dai server di Google soltanto quando l’azienda deciderà di eliminarli (ammesso che lo faccia). Le conversazioni selezionate per essere sottoposte a una revisione umana, nonostante vengano private delle informazioni di identificazione personale, rimangono memorizzate nei server del colosso fino a un massimo di 3 anni, anche se un utente le cancella manualmente dalla scheda delle attività di Bard.

Condivisioni ed email

Inoltre, vale la pena notare che qualsiasi conversazione con Bard condividiate con amici o colleghi potrebbe essere potenzialmente indicizzata da Google Search. Al momento della pubblicazione di questo articolo, per esempio, diverse interazioni degli utenti con il chatbot risultavano accessibili dal motore di ricerca. A questo punto, diventa importante sapere come rimuovere i link delle conversazioni di Bard che avete condiviso con i vostri contatti, così da preservare la vostra privacy. Accedendo alla sezione delle impostazioni, potete selezionare i vostri link pubblici e cliccare sull’icona del cestino per interromperne la condivisione online.

A questo punto potreste domandarvi se le vostre email rimangono private quando usate Google Bard per trovare vecchi messaggi nella casella di posta. La risposta è forse. “Dando a Bard la possibilità di riassumere ed estrarre i contenuti da Gmail e da Google Docs, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti – dice Krawczyk –. Ma indipendentemente dalle impostazioni attivate, la vostra email non sarà mai letta da un altro essere umano”. Ma anche se questa può sembrare una buona notizia, c’è da considerare che non è chiaro come Google utilizzi i dati e le interazioni degli utenti per addestrare l’algoritmo o le future iterazioni del chatbot.

Posizione

Per quanto riguarda invece i dati relativi alla localizzazione, da quanto sappiamo Bard offre agli utenti la possibilità di scegliere se condividere o meno la loro posizione precisa con il chatbot. Ma anche se si dovesse propendere per un no, Bard saprà comunque dove vi trovate. “I dati sulla posizione vengono sempre raccolti se utilizzi Bard affinché il servizio possa darti una risposta pertinente alla tua query“, si legge in una pagina di supporto di Google. Il chatbot, infatti, memorizza il vostro indirizzo ip, un tag che rivela la vostra posizione generale e tutti gli indirizzi personali salvati nel vostro account Google.

E per quanto questo possa mettervi a disagio, non è poi così raro che le grandi aziende tecnologiche tengano traccia degli indirizzi ip dei propri utenti per conoscerne la posizione. Lo fa anche Google Search – e non solo – per rispondere a tutte quelle ricerche relative alle attività o agli esercizi commerciali vicini alla propria posizione. Naturalmente, il fatto che sia comune non significa che vada bene a tutti. Tenetelo presente quando utilizzate prodotti come Bard.

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