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L’invasione è cominciata venerdì 27 ottobre e da allora le forze israeliane hanno fatto sapere di aver perso 18 unità e ucciso decine di miliziani di Hamas. Tuttavia è in questo momento che le cose cominciano a farsi davvero pericolose anche per Israele. I combattimenti si spostano all’interno della fitta rete sotterranea di Hamas, dove la formazione fondamentalista ha un chiaro vantaggio strategico e i militari israeliani rischiano di cadere in trappole e finire incastrati nei tunnel nemici.
Nel frattempo, il bilancio delle vittime tra i palestinesi è aumentato a oltre 9 mila persone e in tutto il mondo aumentano le critiche verso la brutalità indiscriminata del governo di Tel Aviv e delle sue truppe. Un video riportato da France 24 mostra dei soldati israeliani legare il corpo di un palestinese a un veicolo e trascinarlo lungo le strade di Gaza e l’agenzia stampa palestinese Wafa denuncia come anche l’unico ospedale oncologico della zona sia stato costretto a chiudere a causa dei bombardamenti israeliani.
Anche gli Stati Uniti si stanno muovendo per ottenere un cessate il fuoco da Netanyahu, nonostante abbiano votato contro alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a riguardo. Come riporta il New York Times, la Casa Bianca starebbe cercando di ottenere una “pausa” dell’invasione per ragioni umanitarie, così da consentire l’ingresso degli aiuti a Gaza e lo spostamento dei civili in zone sicure. Anthony Blinken, il principale diplomatico statunitense, è arrivato a Tel Aviv per questo motivo e, mentre scriviamo, si trova a colloquio con Netanyahu e i membri del Consiglio di guerra israeliano.