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Eppure, io e i miei amici siamo stati tra i primi membri di Twitter. Personalmente, io mi sono iscritto al servizio nel 2008 e ci sono tornato nel 2009 dopo una breve assenza. Per la mia generazione, i social media erano un’opportunità. La possibilità di un futuro che sembrava irraggiungibile. Ci siamo laureati in un periodo di recessione, le opportunità erano scarse, l’instabilità un dato di fatto. Non avevamo un lavoro, ma avevamo il wi-fi. La nostra unica devozione era la connessione, l’un l’altro.
I millennials sono l’ultima cosa che resta del mondo analogico, il ponte tra ciò che era e ciò che sarà. E forse è proprio questo il motivo per cui mi sembra che non ci siano più app per socializzare valide come quelle di un tempo. Siamo cresciuti a suon di Msn e Myspace. E poi Friendster, Blogger, Tumblr, Twitter e Facebook sono stati i luoghi dove abbiamo trovato le nostre community, nutrito le nostre pulsioni creative e persino la nostra carriera. Con il tempo, però, è cambiato tutto.
Non mi considero troppo vecchio per i social media o per l’attenzione che richiedono. È solo che oggi sono meno interessato a essere presente su tutte le piattaforme. E non si tratta di un problema di costi – perché credo fermamente che le persone debbano contribuire a sostenere le comunità di cui fanno parte – ma non sono disposto a pagare per un’app priva di senso o che non lavori verso un obiettivo comune. Forse semplicemente sono le regole a essere cambiate. Il futuro dei social media sarà incentrato sull’immersività visiva e verrà alimentato dall’intelligenza artificiale, da software basati sulla localizzazione e dalla realtà aumentata
Dopo l’acquisizione da parte di Musk, diversi aspiranti concorrenti hanno fatto a gara per accaparrarsi l’influenza di Twitter . Analogamente a quanto tentavano di fare le enclave isolate degli albori di internet, Mastodon, Spill, Bluesky e Threads offrono alternative uniche. Ma il motivo per cui nessuna di queste piattaforme è riuscita a conquistare la cultura di massa come Facebook e Twitter hanno fatto per me e i miei amici a metà degli anni Duemila è che oggi socializziamo in modo completamente diverso. Il vecchio mondo è scomparso. Niente potrà prenderne il posto. Ed è giusto così.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.