mercoledì, Dicembre 4, 2024

Innovation broker, che cosa fa

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Invenzione e innovazione sembrano sinonimi, ma in realtà condividono la stessa distanza concettuale che c’è tra il primo motore a combustione interna di Eugenio Barsanti e Felice Matteucci e le applicazioni della sua evoluzione nei settori dell’industria e dei trasporti. Quella distanza rappresenta ancora un punto nevralgico dell’ecosistema dell’innovazione e per questo motivo da qualche anno è nata la figura dell’innovation broker. Una sorta di mediatore fra i bisogni delle parti in gioco: istituti di ricerca, laboratori, imprese, mercato.

Jeremy Howells, attuale vicerettore della University of Portsmouth, in uno studio del 2006 ha esaminato e sintetizzato la letteratura sull’argomento, giungendo a definire un profilo operativo molto chiaro. Una figura che si ispira agli intermediari nelle industrie agricole, laniere e tessili della Gran Bretagna del XVI, XVII e XVIII secolo. Ai tempi “non solo esercitavano il loro mestiere, ma erano importanti divulgatori informali di conoscenze sui miglioramenti tecnici nell’agricoltura, nella produzione dei tessuti e nella raccolta, separazione, cardatura e filatura della lana“. In sintesi l’innovation broker è una sorta di catalizzatore della messa a terra di un progetto innovativo, che per di più alimenta e consolida le relazioni fra gli attori.

Progetto Compass

Un caso che fa comprendere esattamente quale sia l’attività di un innovation broker è quello relativo al progetto Compass (A data driven remanufactoring process for sheet metal and thermoplastic composites) del Programma horizon europe che partirà a gennaio 2024 e durerà tre anni. Si parla di un fondo di sei milioni di euro per finanziare lo sviluppo di strumenti e nuove tecnologie in grado di garantire una seconda vita ai componenti di aeroplani e mezzi di trasporto su gomma, come il 30% delle parti in lamiera e dei pannelli compositi termoplastici.

L’aggiornamento della Direttiva 98 del 2008 relativa ai rifiuti (Direttiva rifiuti) introdurrà la responsabilità estesa del produttore, cioè una serie di misure volte ad assicurare che i produttori siano responsabili della gestione del fine vita dei beni da loro stessi immessi sul mercato. “Con Compass siamo nell’ambito dell’economia circolare. Individuare quindi tecnologie per il riuso e il riciclo rapido, senza grandi processi di rilavorazione“, spiega a Wired, Fabrizio Riccomi, ad e co-fondatore dell’innovation broker NerosuBianco. La società esiste da più da vent’anni e si occupa di innovazione di processi e di prodotto.

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