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C’è un attacco concertato, sui social, contro “l’ultimo trend di TikTok”, che è un po’ la scorciatoia per riempire i buchi tra una notizia terribile di cronaca e la polemica politica del giorno. È già successo altre volte, con i famigerati “balletti” o espressioni come “ti sblocco un ricordo“, succederà ancora, ma questa volta la faccenda sembra più seria di altre.
Pare che nelle ultime 24 ore siano stati pubblicati centinaia, secondo alcuni migliaia, di video su Tiktok in cui le persone raccontano di aver letto la famigerata Lettera all’America di Osama Bin Laden, scritta nel 2002, in cui il capo di Al-Qaeda giustifica gli attacchi agli Stati Uniti. Molti di loro dicono che la lettura della lettera ha aperto loro gli occhi e che non vedranno più le questioni geopolitiche allo stesso modo.
Scrive Eliot Higgins, fondatore del sito di analisi militare Bellingcat: “Non mi aspettavo che Osama Bin Laden sarebbe diventato il Noam Chomsky della Generazione Z”. L’analista geopolitica Velina Tchakarova ha twittato qualcosa sugli “utili idioti di TikTok”. Il sito italiano di attualità e politica Linkiesta, schierato con il fronte pro-Gerusalemme, legge il ritorno in auge, 21 anni dopo, del testo pubblicato da Bin Laden nel primo anniversario della strage delle Torri Gemelle come il sintomo definitivo di uno sbandamento terroristico dei TikTokers. “Benvenuti nella nuova era del grillismo diventato globale, del trumpismo in mano ai giovani, del populismo jihadista delle verità alternative. Nell’era dell’antisemitismo occidentale del XXI secolo”. Se nemmeno questo vi farà schierare con Israele, non so cosa lo farà”, twitta il giornalista freelance pro-Netanyahu Dario D’Angelo. Come per dire: se non fermate questa deriva, peste vi colga.
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