martedì, Dicembre 10, 2024

Il videogioco inclusivo per sviluppare le competenze STEM

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Il videogioco è un medium che ha potenzialità straordinarie, sia in termini aggregativi, che didattici e inclusivi. Affinché possa essere effettivamente fruibile a tutti, quindi anche alle persone con disabilità, è però necessario che la tecnologia diventi un abilitatore. Presso lo Spazio Lenovo di Milano, in un talk tematico si è parlato proprio di tutto questo.

Come rendere accessibile il videogioco

Ma quanto è accessibile oggi il videogioco? Stando recenti dati Istat, in Italia più del 79% delle persone con disabilità ha dichiarato di non svolgere attività significative di partecipazione sociale e si dice poco o per niente soddisfatto della qualità del tempo libero. A questo quadro si aggiunge un sostanziale gap di accessibilità digitale, poiché solo il 59% delle persone con disabilità con limitazioni lievi o moderate ha accesso a internet e la percentuale diminuisce al 36% per le persone con limitazioni gravi. Tenendo conto di questo quadro, non certo confortante, Fondazione ASPHI Onlus e Fondazione FightTheStroke, con il sostegno di Lenovo Foundation e Fondazione Mazzola, ha ideato un progetto pilota denominato “Videogames ed eSports accessibili per tutti”, focalizzato sullo studio e la sperimentazione di tecnologie assistive per il gaming. Il tutto con il supporto attivo di persone con disabilità, famiglie, associazioni e operatori della riabilitazione.

Questa iniziativa ha avuto luogo in cinque tappe sul territorio nazionale, dove sono state coinvolte oltre 50 persone con disabilità, per la maggioranza bambini tra i 6 e i 13 anni di età, con risultati incoraggianti per l’apprendimento, il benessere e la partecipazione. Francesca Fedeli, Presidente della Fondazione FightTheStroke, ha dichiarato: “Come punto di riferimento per le persone con disabilità di paralisi cerebrale in Italia, siamo orgogliosi di aver promosso quest’alleanza e dimostrato che ognuno può giocare a modo suo, adattando il contesto di vita ed eliminando le barriere, anche grazie all’utilizzo saggio della tecnologia”. Per consentire a una persona con disabilità fisica di usare un videogame è necessario scomporre le modalità in cui si gioca in modo standard. “Scompongo la tastiera; per esempio posso utilizzare la testa per muovere l’auto di un gioco di corsa”, ha dichiarato Nicola Gencarelli di ASPHI.

L’apporto di Lenovo

Affinché il videogioco possa essere inclusivo la tecnologia deve sviluppare soluzioni ad hoc. Lenovo, oltre ad essere partner di diverse iniziative legate al videogioco, ha “l’ambizione di realizzare una tecnologia più accessibile a tutti”. Lo ha dichiarato Manuela Lavezzari, Education Marketing Director e DE&I Board Member, EMEA, di Lenovo. “Dal 2020 abbiamo un PDO, Product Diversity Office, composto da un team di esperti di design inclusivo che ci fornisce un feedback sui nostri prodotti. Entro il 2025 vogliamo dare il 75% delle soluzioni hardware e software accessibili a tutti. Sfrutteremo l’intelligenza artificiale per proporre soluzioni specifiche per la disabilità, per esempio, per permettere a persone sorde di tutto il mondo di comunicare tramite la LIS. Investiremo 1 miliardo di dollari nelle soluzioni inclusive”.

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