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La perdita di peso è un noto campanello di allarme per problemi di salute, in particolare quando non si faccia nulla per alterare l’equilibrio di entrate e uscite (in termini di spesa energetica). Non dovrebbe dunque sorprendere che un nuovo studio, pubblicato sulle pagine di Jama, ribadisca come la perdita di peso involontaria sia associata a un maggior rischio di diagnosi di tumori nei mesi a seguire. Quello che però diversi esperti, da più parti, hanno sottolineato commentando i risultati dello studio, è il legame tra peso e alcuni particolari tipi di tumore, che potrebbe essere particolarmente informativo.
L’analisi del peso nel tempo
Lo studio ha fatto questo: ha seguito per circa 30 anni un grosso gruppo di persone (personale medico, per un totale di oltre 157 mila soggetti) e ha registrato l’incidenza di tumori, correlandola a cambiamenti di peso riferiti nei mesi e anni precedenti. In particolare i ricercatori hanno stimato l’incidenza di tumori soprattutto nei dodici mesi successivi la perdita di peso, ma hanno anche raccolto informazioni sull’intenzionalità o meno della perdita di peso. Ovvero: tramite dei questionari è stato chiesto ai partecipanti di riferire anche eventuali modifiche nell’attività fisica e nella dieta, così da stimare quanto eventuali dimagrimenti fossero stati o meno ricercati e con che intenzione.
I risultati hanno mostrato una associazione tra perdita di peso e un aumentato rischio di diagnosi di tumore a seguire. Restringendo l’analisi ai partecipanti che non avevano avuto intenzione di perdere peso – ovvero che non avevano modificato né la loro dieta, né il loro livello di attività fisica – tra quelli che ne avevano perso recentemente più del 10% il numero di tumori era più del doppio rispetto a quelli che non avevano perso peso di recente. E ancora: l’eccesso del rischio tumore, spiegano gli autori, si concentrava a ridosso della perdita di peso, sopratutto nell’anno a seguire. “Se si perde peso senza modificare la propria dieta o il livello di attività fisica, il consiglio è di consultare un medico per scoprire quale potrebbe essere la causa. Esistono diverse condizioni che possono causare una perdita di peso inaspettata. I medici possono valutare se si tratta di qualcosa da indagare meglio”, ricordava all’indomani dell’uscita del lavoro la prima autrice Qiaoli Wang del Dana-Farber Cancer Institute e del Karolinska Institutet.
Il legame con alcuni tipi di tumore
È noto che la perdita di peso può essere un campanello di allarme dei tumori, soprattutto se involontaria. L’American Cancer Society ricorda come da attenzionare siano perdite pari o superiori al 5% del proprio peso nel giro di un anno, soprattutto se associate a debolezza e difficoltà a mangiare o bere. Il team di Wang aggiunge però un dettaglio in più su quanto osservato: l’aumentata incidenza di tumore in seguito alla perdita di peso valeva in particolare per alcuni tumori ma non per altri. Vale a dire si osservava per i tumori del tratto gastrointestinale, del colonretto, dei polmoni e dei tumori ematologici, ma non per il tumore al seno, quelli alle vie urinarie al cervello o ai melanomi, ha spiegato la ricercatrice.
Lo ha ricordato dalle pagine di The Conversation anche Gianmarco Contino, esperto di oncologia traslazionale per i tumori gastrointestinali e genomica del cancro a University of Birmingham, suggerendo un’attenzione verso alcuni possibili tumori in particolare in caso di perdite di peso involontarie. Questo, rimarca Contino ma sono i ricercatori stessi i primi a farlo, pur ammettendo di essere di fronte a uno studio tutt’altro che perfetto. Prospettico sì, ma che ha considerato una popolazione non casuale (parliamo di operatori sanitari), i dati sul peso sono stati raccolti solo ogni due anni, ogni quattro quelli sulla dieta, per voce dei diretti interessati e non si hanno informazioni sulla rapidità con cui sono avvenuti e la relazione con eventuali altri sintomi tumorali (non si può affermare che sia il primo sintomo né l’unico, per dire).