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Parte del personale diplomatico degli Stati Uniti, dell’Unione europea e l’ambasciatore della Germania hanno evacuato Haiti, piccolo paese dei Caraibi dove da oltre un mese sono in atto violenti scontri tra la polizia e le bande criminali che vogliono rovesciare il governo del paese. La crisi politica e di sicurezza, in corso da quasi 3 anni, è degenerata il 29 febbraio 2024 quando i gruppi armati hanno attaccato la capitale, Port-au-Prince.
Diego Da Rin, specialista dell’International crisis group, ha spiegato al Guardian che ad Haiti sta avvenendo “un’insurrezione armata con gruppi criminali precedentemente rivali che hanno unito le forze per mettere in ginocchio lo stato e presentarsi come insorti”. Non è chiaro come verrà risolta l’attuale crisi, né quali attori politici ed economici siano dietro il tentativo di rovesciare il governo di Haiti, retto da 3 anni dal presidente ad interim Ariel Henry, dopo l’assassinio del presidente eletto Jovenel Moïse.
Come riportano le Nazioni Unite, nel corso del 2023 le bande criminali avevano già assunto il controllo di circa l’80% della capitale attraverso una strategia di violenza capillare che ha causato 4 mila morti, 3 mila rapimenti e aumentato le violenze sessuali. Più di 300mila persone sono state sfollate, di cui circa 15mila solo nella prima settimana di marzo, metà degli haitiani sta soffrendo la fame, i servizi di base, come elettricità o l’acqua potabile, sono inaffidabili e il servizio sanitario è vicino al collasso per i troppi feriti da arma da fuoco, la mancanza di personale e di forniture mediche.
Dal 29 febbraio, le bande hanno attaccato e preso il controllo di diverse stazioni di polizia di Port-au-Prince, dello stadio e del principale scalo merci del porto, incendiato la sede del ministero dell’Interno e preso d’assalto due prigioni da cui sono evasi migliaia di detenuti. Le forze dell’ordine sono ormai in ginocchio e secondo le Nazioni Unite ci sono meno di 10 mila agenti attivi in tutto il paese, mentre per contenere la situazione ne servirebbero almeno il triplo. Circa 1.600 poliziotti si sono dimessi lo scorso anno e molti di loro sembra si siano uniti alle bande criminali.
Chi comanda le bande
Nel corso delle violenze è emersa la figura di Jimmy Chérizier, un ex ufficiale di polizia noto per metodi brutali e conosciuto come Barbecue. Il soprannome sembra derivare dalla sua tendenza a bruciare persone vive, anche se lui sostiene venga dal ristorante di pollo fritto della madre. Nel 2020 ha lasciato le forze dell’ordine per diventare il capo della cosiddetta G9 an fanmi, G9 e famiglia, una coalizione di nove influenti bande armate della capitale. Ha promesso di destituire l’attuale governo e che gli scontri continueranno fino a quando Henry non si sarà dimesso.