giovedì, Maggio 22, 2025

Carne coltivata,3 cose + 1 che forse non sapete

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Inoltre, la carne stessa è soggetta a processi di lavorazione. La cottura e il fumo sono stati usati fin dai tempi antichi come metodi di conservazione per la carne e i suoi derivati.

Studi di psicologia del cibo evidenziano come il termine “artificiale” sia associato per la maggior parte delle persone a sensazioni negative, suscitando disgusto verso determinati alimenti. Le categorie di naturale e artificiale in campo alimentare si comportano come dei camaleonti semantici, capaci di veicolare determinate concezioni sul ruolo della tecnologia e sulla relazione uomo-animale. Chiamare la carne coltivata sintetica è, dunque, una scelta politica che mira a screditarla.

La carne coltivata non è di per sé ultra-processata

Gli alimenti ultra-processati sono prodotti attraverso formulazioni industriali e realizzati interamente con derivati alimentari, sostanze chimiche e sequenze di processi, che hanno poca somiglianza con la materia alimentare originaria e comprendono l’uso di additivi la cui funzione è quella di rendere il prodotto finale appetibile e più attraente. Esempi includono pasti surgelati, bevande gassate, hot dog e biscotti confezionati.

Recentemente, gli scienziati stanno proponendo modifiche al sistema di classificazione dei cibi ultra-processati, considerando anche la composizione nutrizionale, le quantità consumate e gli effetti metabolici. È importante distinguere accuratamente tra diversi tipi di alimenti ultra-processati per valutarne gli effetti sulla salute.

Lo sottolineano i risultati di uno ampio studio di revisione che ha coinvolto quasi 10 milioni di partecipanti

La carne coltivata non è automaticamente un alimento ultra-processato; la sua classificazione dipende dai processi successivi di lavorazione, così come avviene per la carne tradizionale.

Se la carne coltivata costituirà un problema per la salute, lo sarà perché carne, non perché coltivata

L’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è responsabile della valutazione della sicurezza dei prodotti alimentari, e se la carne coltivata dovesse arrivare sul mercato europeo, significherebbe che i rischi per la salute sono stati attentamente valutati.

Nonostante ciò, il consumo futuro della carne coltivata rimane incerto. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha già classificato la carne rossa come probabilmente cancerogena e quella lavorata come cancerogena, e diversi studi scientifici hanno collegato un elevato consumo di carne a vari rischi per la salute.

Non è ancora chiaro se questi rischi per la salute siano intrinsecamente legati al consumo di carne o derivino piuttosto dalle pratiche di allevamento degli animali (alimentazione e farmaci) o dal modo in cui la carne viene preparata e cucinata o da una combinazione di questi.

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