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Stando a quanto riporta Bloomberg, Apple ha intensificato le trattative con OpenAI per integrare la tecnologia del creatore di ChatGPT nella nuova versione del suo sistema operativo, iOs 18. Il possibile accordo prevede lo sviluppo di diverse funzionalità basate sull’intelligenza artificiale (AI), tra cui un chatbot conversazionale.
Le possibili partnership di Apple con OpenAI e Google
La mossa segna la riapertura del dialogo tra i due colossi. A gennaio il sito specializzato 9to5Mac ha rivelato che l’azienda di Cupertino aveva condotto dei test su una versione beta di iOs 17.4 per utilizzare l’interfaccia di programmazione delle applicazioni (Api) di ChatGPT in un nuovo meccanismo di attivazione per Siri.
Il mese scorso Bloomberg aveva già riferito che i piani di Apple per entrare nel mercato dell’intelligenza artificiale potrebbero prevedere partnership con aziende rivali dotate di sistemi AI solidi. L’azienda starebbe portando avanti colloqui con Google per ottenere l’uso in licenza di Gemini, il modello linguistico di Big G. La famiglia di algoritmi verrebbe incorporata all’interno di iOs 18, offrendo funzioni basate sul cloud e alimentate dall’intelligenza artificiale per la creazione di immagini e testi a partire da richieste testuali.
Al momento Apple non ha ancora preso una decisione definitiva in merito alle eventuali collaborazioni e non è detto che le trattative abbiano un esito positivo. Ciononostante, Bloomberg non esclude che il gigante di Cupertino possa concludere un accordo sia con OpenAI che con Google.
La potenziale partnership con Google avrebbe un impatto significativo sul settore dell’intelligenza artificiale. Apple può contare su oltre 2 miliardi di dispositivi attivi in tutto il mondo. Un’eventuale accordo si baserebbe sulla collaborazione esistente tra le due aziende nel campo delle ricerche online, che ha permesso a Chrome di diventare il motore di ricerca predefinito sugli iPhone e sugli altri dispositivi Apple.
Ma le nuove sinergie nel campo dell’AI potrebbero anche suscitare nuove preoccupazioni da parte delle autorità antitrust. Lo scorso marzo il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro Apple, accusandola di aver instaurato un “monopolio degli iPhone” che eroderebbe la libera concorrenza nei settori dei servizi finanziari, del fitness, dei giochi mobile e dei media.
I piani di Cupertino per l’AI
In ogni caso, gli analisti prevedono che qualsiasi collaborazione con OpenAI o Google rappresenterebbe soltanto una soluzione temporanea per Apple, in attesa del miglioramento della propria offerta AI. Negli ultimi mesi la società ha rafforzato il suo impegno nel settore lanciando Mlx – un framework che facilita la creazione di modelli di apprendimento automatico –, Mm1 – una famiglia di modelli linguistici multimodali di grandi dimensioni – e Mgie, un sistema in grado di modificare le immagini sulla base di istruzioni in linguaggio naturale.
L’amministratore delegato del gigante Tim Cook ha confermato che il suo team sta già lavorando a diverse applicazioni di intelligenza artificiale generativa, che arriveranno sul mercato “nel corso dell’anno”. I nuovi sistemi dovrebbero essere presentati in occasione prossima Worldwide developers conference (Wwdc), la conferenza annuale di Apple dedicata agli sviluppatori prevista per il prossimo giugno.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.