martedì, Dicembre 10, 2024

The Fall Guy forse ha scoperto come fare un grande spettacolo senza attori

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Se quindi qualcosa dimostra The Fall Guy è proprio quanto sia plastico e malleabile il blockbuster di oggi, dopo più di un decennio in cui si è ampliato, ha conquistato generi diversi e, anche grazie ai cinecomic, è diventato il linguaggio principale con cui parla il cinema. Così avviene che per la seconda volta in un anno solare (dopo Barbie) Ryan Gosling interpreti un nuovo maschio, virile e duro, d’azione e abile, ma soggetto a una donna che lo desidera e che lui desidera, che è più potente di lui sul lavoro, che fa e dispone. E per quanto Emily Blunt non sia protagonista tanto quanto Gosling (del resto tra i due è lui la vera star), è quella che esce meglio dal film. E alla stessa maniera anche la storia d’amore è tutta giocata su quello che viene finto sul lavoro e quello che invece è vero.

Insomma gli ingredienti per rendere animato il film, per divertire (come detto è anche una commedia romantica e ci tiene tantissimo all’aspetto di commedia), ci sono ma non sempre The Fall Guy riesce a metterli a frutto davvero. Era facile prevedere che, visti gli intenti e vista la trama, sarebbe stato un film con molti più stunt e scene d’azione di quanto sia necessario, meno che diversi punti di trama venissero risolti con scene d’azione. Cioè questo è un film in cui i personaggi se devono fare qualcosa per salvarsi o per raggiungere i loro obiettivi, anche sentimentali, lo fanno ideando (ed eseguendo!) una performance d’azione. Preferiscono far saltare in aria cose o buttarsi in un inseguimento, piuttosto che parlarsi.

È proprio un grande spettacolo che marginalizza gli attori e mette in primo piano la macchina produttiva. Ci sono sicuramente meno primi piani che totali con esplosioni, e tutto il film è certamente affidato meno alle battute recitate, ai volti e alla chimica tra i due attori (che è fortissima!), di quanto non sia affidato alla capacità di mettere in piedi un grande spettacolo in cui gli attori in fondo sono pedine sostituibili. Non sono le star, vuole dire David Leitch (l’ex stuntman diventato regista), ma i registi e gli stuntman a fare i film! Non ha torto da un certo punto di vista, ma forse The Fall Guy dimentica una terza parte tra le star e i tecnici: gli sceneggiatori.

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