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Che cos’hanno in comune Dragon Ball, il film Il regno proibito con Jackie Chan e Jet Li e il recente videogioco di successo Black Myth: Wukong? Sono tutti ispirati da una delle opere più famose della letteratura cinese, ossia Il Viaggio in Occidente, o Xīyóu Jì in lingua originale. Questo grande romanzo è stato una delle più grandi fonti d’ispirazione per tantissime opere moderne, tra film, videogiochi e fumetti. Ancora oggi, inoltre, la storia originale gode di una popolarità enorme non soltanto in Cina, ma anche in molti altri paesi asiatici come il Giappone e la Corea del Sud.
Per farvi capire quanto questa storia sia ancora amata e famosa, il videogioco a lei ispirato, Black Myth: Wukong, ha venduto in soli tre giorni ben 10 milioni di copie, una cifra incredibile, che solo pochi videogiochi dai nomi altisonanti possono permettersi. Addirittura, in Cina si è arrivati a esaurire le scorte di PlayStation 5.
Il fatto che sia ispirato a Il Viaggio in Occidente non ne è l’unico motivo, dato che Black Myth: Wukong è un titolo d’azione spettacolare e molto ben fatto, soprattutto a livello tecnico, ma è innegabile che il rifarsi al celebre romanzo abbia aiutato a conquistare tanti giocatori orientali (e non soltanto, visto l’ottimo riscontro anche in Occidente). Ma qual è il motivo per cui quest’opera letteraria è ancora oggi così influente, nonostante sia stata scritta parecchi secoli fa? La risposta è allo stesso tempo semplice quanto la storia raccontata nel romanzo e complessa come le sue tante chiavi di lettura, ma tutto nasce nel periodo dell’antica Cina in cui questa storia è nata.
La storia de Il Viaggio in Occidente
Bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1592 circa per risalire al periodo di pubblicazione di Il Viaggio in Occidente. Non vi è mai stato un autore riconosciuto ufficialmente, ma moltissimi studiosi credono sia stato scritto dal famoso erudito Wú Chéng’ēn. L’opera è stata inserita tra i quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese: gli altri tre sono Il romanzo dei tre regni (Sānguó yǎnyì in originale), I briganti (Shuǐhǔ zhuàn) e Il sogno della camera rossa (Hónglóu mèng). Tutte letture imprescindibili per chi si approccia alla letteratura della Cina.
La storia del romanzo è stata ispirata dal vero viaggio di un monaco buddista di nome Xuanzang, che nel 627 D.C. partì verso l’India con l’intento di studiare i testi buddisti direttamente nel loro luogo d’origine, per poi riportarli e diffonderli nella propria patria. Nonostante i pericoli, il viaggio di Xuanzang, della durata di ben 17 anni, fu un successo e venne decantato per molti secoli a venire, fino a quando non ispirò la stesura del romanzo.