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Di solito per diventare mito ci vuole del tempo. Per Lauren Bacall, nata come Betty Joan Perske il 16 settembre 1924 a New York, da due immigranti dell’Est Europa come tanti, bastò un istante. Era il 1944, Acque del Sud di Howard Hawks dominò il botteghino, la critica all’epoca fu però meno benevola, lo definì una brutta copia di Casablanca, ma lei rubò la scena persino al mito, a quell’Humphrey Bogart di cui sarebbe diventata moglie. In 70 anni di carriera, Lauren Bacall ha lasciato un segno unico, indelebile nella storia del cinema, di cui è stata una della grandi femme fatale, ma non solo. Prima di lei c’era stata Marlene Dietrich, così come Greta Garbo, ma lei portò qualcosa di nuovo, di diverso, con quella voce che sapeva modulare con incredibile maestria, quegli occhi verdi taglienti, quel fare a metà tra il giocoso, il seducente e l’ilare. In lei si mosse una declinazione delle femminilità inedita, fatta di audacia, di personaggi che non era più belle da adorare o da salvare, ma dotate di una personalità complessa, di un fascino che si distanziava dall’intoccabilità. In occasione dei cent’anni della nascita di “The Look”, qui una Top 5 su cinque titoli fondamentali della sua cinematografia, con cui onorare una delle dame per eccellenza della settima arte, un’attrice che ha saputo essere un mix di charme, carisma e fertilità artistica come pochissime altre.
