martedì, Ottobre 8, 2024

Come Banca Generali sta usando l'AI per cambiare il lavoro in finanza

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L’intelligenza artificiale è pronta a rivoluzionare anche il settore finanziario. Banca Generali sta già sperimentando l’intelligenza generativa all’interno dei processi aziendali, nel coordinamento del lavoro e in alcune aree specifiche come nei processi organizzativi, come i report dei consulenti. Ma non solo, l’AI viene anche già ampiamente utilizzata nell’ambito del digital marketing.

Nella private bank guidata dall’amministratore delegato, Gian Maria Mossa, sono già partiti diversi tavoli di lavoro per testare l’integrazione dei software di intelligenza artificiale all’interno dei modelli di servizio. L’obiettivo è uniformare e aumentare la qualità delle risposte sia nell’assistenza alla clientela che ai consulenti finanziari generando, di conseguenza, una riduzione dei tempi d’attesa per ottenere le informazioni richieste.

Si tratta di un lavoro basato su un’analisi dei dati condotta dall’intelligenza artificiale, capace di offrire una rapidità, una precisione e un’ampiezza senza eguali. Un approccio che la private bank del Leone porta avanti da anni, grazie soprattutto all’investimento sulle persone, vero motore dell’innovazione.

Il digitale come cultura della competitività e dell’innovazione è un paradigma fondamentale nel
nostro settore, e direi più in generale nella crescita delle aziende – spiega Valentina Frezza, responsabile della Direzione Hr di Banca Generali -. Per questo motivo abbiamo creato dei percorsi dedicati per tutte le persone di banca con l’accesso a contenuti e strumenti, in grado di favorire il confronto e la progressiva integrazione nel proprio lavoro dei modelli più efficienti”.

Proprio per portare avanti la crescita della nuova cultura dell’AI, in Banca Generali sono state create delle iniziative ad hoc. Una fra tutte, l’organizzazione di forum dedicati con esperti del settore ed esponenti tra le migliori best-practice del digital, per confrontarsi sulle nuove applicazioni dell’AI. Sono state poi individuate delle figure chiave per testare le dinamiche della tecnologia anche con la creazione di veri e propri “ambassador” capaci di diffonderne l’utilizzo.

Crescita e cambiamento passano dal talento all’incontro con la tecnologia – prosegue Frezza -. Vogliamo creare le migliori condizioni per ingaggiare le sensibilità delle persone nel dialogo sulle potenzialità del digitale e dell’AI. L’impegno degli ambassador accelera la spinta in questa direzione e valorizza i talenti, favorendo lo sviluppo sostenibile della banca nel lungo periodo”.

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