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“Non vedo l’ora di lavorare con John”. Così Mark Zuckerberg ha accolto in Meta John Elkann, annunciando dal suo profilo Facebook l’ingresso nel consiglio d’amministrazione del colosso di Menlo Park dell’amministratore delegato di Exor, del suo omologo dell’Ultimate fighting championship (Ufc) Dana White e dell’ex Microsoft Charlie Songhurst.
Per il nipote prediletto di Gianni Agnelli si apre così una nuova pagina professionale, rispetto alla quale si è detto “onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo” e “felice di apportare al consiglio la mia esperienza globale e una prospettiva di lungo termine, in una fase in cui Meta continua a plasmare e estendere i confini dell’innovazione e della tecnologia”.
Tra tech, moda, editoria e sport
Così come aveva reso evidente lo scorso settembre il suo lungo dialogo pubblico con Sam Altman durante l’Italian Tech Week organizzata a Torino, entrando a far parte del cda di Meta Elkann dimostra un forte interesse ad aprire alle nuove tecnologie l’universo degli interessi della famiglia e del gruppo Exor. Dal 2022, nella galassia della holding c’è Vento, il programma di accelerazione di Exor Ventures: con sede a Torino, ha investito in oltre 60 startup.
Nel settore dell’automotive, la holding finanziaria della famiglia Agnelli, oltre a Stellantis, controlla il gruppo Iveco e la Ferrari (di cui Elkann è presidente, come lo è di Stellantis). Exor è inoltre la controllante di CNH Industrial, gruppo italo-statunitense che produce macchine per l’agricoltura e per le costruzioni.
Con la rossa di Maranello Elkann è protagonista anche in Formula 1. Con lo sport, in generale, il legame di Exor è profondo: la famiglia Agnelli è infatti proprietaria in maniera praticamente ininterrotta sin dal 1923 della Juventus, squadra della quale sono stati peraltro presidenti prima il bisnonno di John Elkann, Edoardo Agnelli, poi il nonno Gianni, il prozio Umberto e il cugino Andrea.
Exor è poi molto attiva nell’editoria. Attraverso il gruppo Gedi, pubblica tra gli altri La Repubblica e La Stampa ed è proprietaria tramite Elemedia di Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o, Deejay TV, m2o TV e Radio Capital TiVù. La holding è inoltre il primo azionista del settimanale economico inglese The Economist.
