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Certo, stiamo parlando di un like che è intrinsecamente un gesto pubblico, o comunque sottoposto a un’esposizione sociale, quindi parlare di visibilità e like sembra essere pleonastico. Ma non lo è nella misura in cui questa nuova funzione consente una tracciabilità cosi semplice e immediata, permettendo di accedere a un feed dedicato solo ai mi piace degli utenti che si seguono, quindi riuscendo ad accedere a informazioni che possono delineare e sovraesporre informazioni, comportamenti e gusti che molti utenti preferirebbero mantenere privati, o comunque non esposti e amplificati senza un consenso esplicito.
I dubbi sulla privacy
In molti casi, conoscere quali contenuti vengono apprezzati da un utente, da un amico, da un conoscente può avere ricadute infelici sulla percezione di quella persona. Può influenzare l’idea che si può avere di un partner o di un collega – si pensi anche in contesti professionali sensibili o culturalmente complessi – o semplicemente è una finestra che può avere accesso ad uno specchio di vita che risuona chiaramente come un’invasione del nostro spazio personale. Secondo norme come il GDPR, che “disciplina il trattamento e la circolazione dei dati personali relativi alle persone fisiche e a quelle giuridiche”, i social e le piattaforme devono garantire trasparenza e controllo agli utenti sui loro dati.
Ma la questione non si ferma qui. Tutto questo non riguarda solo l’aggregazione o l’apprezzamento di un Reel. Possono emergere timori concreti soprattutto per donne, minoranze, categorie marginalizzate, persone LGBTQ+ e non solo. Chi non può esprimere o vivere apertamente certi aspetti della propria identità, per ragioni di sicurezza o altro, potrebbe vedere i propri interessi facilmente tracciati e poi interpretati da altri.
Stessa situazione può riguardare quelle persone che possibilmente cercano aiuto, risorse, informazioni o contenuti su temi delicati come gli abusi, le violenze, o ancora temi sanitari, mettendo potenzialmente a repentaglio la propria sicurezza. Spesso le piattaforme come Facebook o Instagram possono fungere da rifugio, possono diventare un ponte verso comunità aperte e in questo modo stanno perdendo la capacità di proteggere la riservatezza dei propri utenti.