sabato, Febbraio 15, 2025

Tiktok, la Corte Suprema si è pronunciata: vendita o ban dagli Stati Uniti

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La Corte suprema si è pronunciata. La legge è confermata, e per TikTok si profila un aut aut: o vendere le attività statunitensi, o il bando dagli Stati Uniti. La legge era stata varata dall’amministrazione di Joe Biden, presidente uscente che lunedì cederà il passo a Donald Trump. Alla Corte spettava la valutazione sulla legittimità del testo: e gli alti magistrati hanno risposto. E adesso il tempo stringe: c’è tempo solo fino al 19 gennaio, fra due giorni, per trovare un acquirente. Tra i nomi emersi in questi mesi, anche Elon Musk, già patron dell’altro social network X. Un’ipotesi chiaramente impraticabile, data la massa critica e la capacità di influenzare l’opinione pubblica delle due piattaforme aggregate. Ma questi tempi ci hanno abituato a colpi di scena degni di una pellicola di fantapolitica.

Fino all’ultimo la società aveva sperato di poter evitare lo spettro della messa al bando. Byte Dance, la società cinese proprietaria di TikTok, aveva provato anche la carta della libertà di espressione, facendo riferimento al primo emendamento della Costituzione e alla libertà di 170 milioni di persone di usare l’app. Senza esito.

Ora la speranza è Donald Trump. E non è un caso che alla cerimonia di insediamento, l’Inauguration Day, sia atteso proprio l’ad di TikTok, Shou Chew, che si aggiungerà a Mark Zuckerberg e a Elon Musk. Trump ha beneficiato delle piattaforme nell’ultima campagna elettorale, ed è ormai visto da tutta l’industria tech come un formidabile appiglio contro la “censura” della sinistra. Il tycoon, appena insediato, potrebbe emanare un ordine esecutivo per sospendere la legge. “Alla fine spetta a me, quindi vedrete cosa farò. Il Congresso mi ha affidato la decisione, quindi sarò io a prenderla”, ha dichiarato alla Cnn pochi istanti dopo l’annuncio.

Se non si trovasse un acquirente, e Trumo non volesse (o potesse) intervenire, l’applicazione sparirebbe dagli store online. Chi l’ha già scaricata potrebbe però continuare a utilizzarla. Intanto è già scattata la caccia alle alternative: come RedNote, il social cinese scaricato in massa dagli americani in fuga da TikTok.

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