venerdì, Febbraio 7, 2025

Google Gemini è utilizzata dai cybercriminali di tutto il mondo

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Svelato il lato oscuro di Google Gemini. Stando a quanto riportato da Bleeping Computer, il Threat Intelligence Group (GTIG) di Big G ha svelato che molti dei gruppi cybercriminali associati ai governi stanno utilizzando Gemini per effettuare ricerche approfondite sulle infrastrutture critiche e gli altri obiettivi da colpire, al fine di aumentare l’efficacia dei loro attacchi. Nello specifico, sembrerebbe che i criminali informatici utilizzino l’intelligenza artificiale non solo per reperire informazioni utili sulle vittime, ma anche per individuare eventuali vulnerabilità dei sistemi informatici segnalate in rete o per trovare un metodo utile per eludere le protezioni messe in campo da aziende e infrastrutture.

Il Threat Intelligence Group ha inoltre rivelato che l’AI della compagnia viene utilizzata dai membri di gang criminali supportati dai governi di oltre 20 paesi, tra cui la l’Iran e la Cina, dove i soggetti malintenzionati pare abbiano utilizzato Gemini per la ricognizione delle organizzazioni militari e governative statunitensi da colpire in questi ultimi mesi. Ma non sono stati da meno neppure i criminali nordcoreani, che hanno utilizzato l’intelligenza artificiale di Google per ottimizzare le attività parte dei loro processi di attacco, come la ricerca di fornitori di hosting gratuiti, la ricognizione delle organizzazioni bersaglio e l’assistenza allo sviluppo di malware e tecniche di evasione.

Infine, vale la pena citare anche i cybercriminali filorussi, che hanno deciso di ricorrere a Gemini soprattutto per attività di coding e sviluppo, anche se sembrerebbe che l’uso che ne hanno fatto sia davvero limitato. È probabile, infatti, che prediligano strumenti sviluppati in Russia, o che evitino l’uso di tool occidentali per evitare che i loro dati finiscano nelle mani delle Big Tech statunitensi. Nel complesso, quindi, la situazione sembra preoccupante, anche considerando che i modelli AI rilasciati sul mercato sono sempre meno dotati di restrizioni d’uso e procedure di sicurezza, il che significa soltanto una cosa: sono alla mercè dei criminali di tutto il mondo.

Di tutta risposta, Google ha dichiarato che si impegnerà per rendere più sicuro il suo modello AI: “Stiamo sfruttando attivamente le informazioni ricavate da questi attacchi per proteggere le versioni attuali e future dei sistemi di intelligenza artificiale che sviluppiamo contro l’iniezione rapida indiretta, fornendo un modo misurabile per tenere traccia dei miglioramenti della sicurezza”.

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