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Dopo quasi sei anni di attesa, il prossimo 26 giugno arriverà in esclusiva per PlayStation 5 Death Stranding 2: On the Beach, il nuovo videogioco creato da uno dei nomi più influenti nell’intera industria videoludica: Hideo Kojima. Il geniale game designer che ha rivoluzionato il mondo videoludico con Metal Gear Solid, dopo aver lasciato Konami ha creato la sua Kojima Productions, dando vita al primo capitolo di Death Stranding nel 2019.
Ricordato come un’esperienza videoludica singolare, il titolo ha diviso nettamente la critica e il pubblico per il suo gameplay profondamente originale. Nei panni di Sam Porter Bridges (incarnato da Norman Reedus), il giocatore si trovava a dover effettuare consegne in un paesaggio post-apocalittico segnato dalla dissoluzione dei confini tra la vita e la morte, una catastrofe che ha spinto i sopravvissuti a isolarsi in rifugi sotterranei e città protette.
Pochi mesi dopo l’uscita di Death Stranding scoppiò la pandemia in tutto il mondo e i temi del gioco si rivelarono quasi profetici, dato che all’improvviso ci ritrovammo tutti isolati in casa proprio come avveniva agli abitanti delle UCA, ossia le Città Unite d’America. Il secondo capitolo della saga nasce proprio dalle riflessioni che Kojima ha maturato durante il periodo della pandemia e il tema affrontato è riassunto dalla frase: “ci saremmo dovuti connettere?”
La risposta a questa domanda, come lo stesso Kojima ha ribadito diverse volte, sarà presente in Death Stranding 2, di cui, fino allo scorso marzo, si sapeva pochissimo, soprattutto sul lato gameplay. Poche settimane fa siamo andati a Tokyo, proprio negli studi di Kojima Productions, per provare in anteprima assoluta Death Stranding 2. Di quest’esperienza c’è molto da raccontare, infatti oltre al gioco abbiamo anche potuto intervistare Kojima stesso e parte del suo staff, ma iniziamo nel capire bene cos’è Death Stranding 2 e in cosa cambia rispetto al suo predecessore.
Il nuovo mondo di Death Stranding 2
La nostra prova è stata davvero massiccia per essere un’anteprima: abbiamo infatti avuto modo di provare Death Stranding 2 per ben 30 ore, potendoci fare un’idea precisa di come sia strutturato il gioco sia nel gameplay che nella storia. Trenta ore sembrano tante, ma lo staff di Kojima Productions ci ha fatto sapere che quanto da noi giocato equivaleva a circa il 40% della storia complessiva, anche se bisogna precisare che non tutte le trenta ore sono state dedicate ai contenuti principali, in quanto non potevamo proseguire oltre una certa missione e siamo dovuti passare a quelli secondari. Secondo le nostre stime il gioco finale potrà durare, solo per la storia, tra le 40 e 50 ore, ma potrà tranquillamente superare le 100 ore se si deciderà di esplorare in lungo e in largo il denso mondo post apocalittico presente al suo interno.