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Per la 19esima edizione della Biennale Architettura di Venezia, tre aziende italiane – Pininfarina, Fincantieri e newcleo – portano per la prima volta un progetto congiunto che ha l’obiettivo di rinnovare l’immagine dell’energia nucleare. Al centro dell’installazione, ospitata alle Corderie dell’Arsenale, si trova una riproduzione a grandezza naturale del reattore TL-40. Si tratta di un modello compatto raffreddato a piombo liquido, progettato per ridurre l’impatto ambientale della produzione energetica e affrontare alcune delle principali sfide legate alla transizione ecologica.
L’esperienza immersiva e interattiva della Biennale Architettura di Venezia è stata pensata per spiegare in modo accessibile il funzionamento del reattore e il suo potenziale nel ridurre le emissioni. I visitatori possono esplorarne direttamente l’interno grazie a un design ‘a sezione aperta’, che consente di osservare i processi che generano energia. La forma dell’oggetto, sviluppata da Pininfarina, richiama quella di un grande vaso sospeso e punta a rendere più accattivante e comprensibile una tecnologia spesso percepita come distante o pericolosa.
Secondo Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, “il design può contribuire a rendere comprensibili e accettabili le tecnologie emergenti, integrandole meglio nel contesto sociale e ambientale in cui si inseriscono”.
Una tecnologia pensata per la decarbonizzazione
Il reattore TL-40 si inserisce nella categoria dei piccoli reattori modulari di quarta generazione. Secondo newcleo, questi impianti offrono una maggiore sicurezza grazie a sistemi di raffreddamento passivo basati su leggi fisiche – quindi non dipendenti da interventi esterni – e sono in grado di utilizzare come combustibile le scorie prodotte da reattori tradizionali, contribuendo così a ridurne l’accumulo. L’obiettivo dichiarato è produrre energia pulita, a basso costo e con una gestione più sostenibile dei rifiuti radioattivi.
Un sistema di visualizzazione interattiva accompagna l’installazione e mostra come le scorie attualmente stoccate in Europa, secondo le stime fornite, potrebbero essere utilizzate per soddisfare il fabbisogno elettrico del continente per centinaia di anni. Inoltre, viene esplorato il possibile ruolo di questa tecnologia nella decarbonizzazione del trasporto marittimo, uno dei settori più difficili da rendere sostenibili.
Applicazioni pratiche e collaborazioni industriali
Il progetto nasce da una collaborazione già avviata tra le tre aziende. Dal 2023, Fincantieri e newcleo stanno studiando l’impiego del reattore TL-40 per la propulsione navale. L’esperienza del gruppo cantieristico, come affermato nel comunicato, è stata utile per valutare scenari applicativi concreti e garantire l’integrazione tecnologica in ambito marittimo. Allo stesso tempo, Pininfarina è coinvolta nella progettazione di un centro di ricerca sul combustibile nucleare che sarà realizzato in Francia, a Chusclan, nella regione del Gard.
Per Stefano Buono, fondatore e amministratore delegato di newcleo, questo progetto rappresenta “un nuovo paradigma per l’energia nucleare, che si allontana dai grandi impianti del passato per proporre soluzioni più piccole, sicure e sostenibili, pensate per rispondere alle esigenze delle comunità e ridurre l’impatto ambientale”.