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Queste sperimentazioni fanno parte di un ampio progetto iniziato negli scorsi anni per rendere più “smart” il parco archeologico di Pompei e ottimizzare la sua gestione “attraverso una soluzione tecnologica integrata”. Nel 2013 l’Unesco minacciò di aggiungere Pompei a un elenco di siti in pericolo a meno che le autorità italiane non ne migliorassero la conservazione .
“I progressi tecnologici nel mondo della robotica, sotto forma di intelligenza artificiale e sistemi autonomi, hanno prodotto soluzioni e innovazioni tipicamente associate al mondo industriale e manifatturiero, ma che fino ad ora non avevano trovato applicazione all’interno dei siti archeologici a causa di l’eterogeneità delle condizioni ambientali e le dimensioni del sito”, ha detto Gabriel Zuchtriegel, direttore generale del parco archeologico di Pompei.
Spot si muove in sicurezza su diversi tipi di terreno ed è in grado di ispezionare anche cunicoli di piccole dimensioni. Per questo sarà anche testato nei tunnel sotterranei realizzati dai tombaroli, che per anni hanno scavato tra le rovine rubando e poi rivendendo antichi manufatti. “Spesso le condizioni di sicurezza nelle gallerie scavate dai tombaroli sono molto critiche, per cui l’uso di un robot potrebbe rappresentare una svolta che ci consentirebbe di procedere con maggiore rapidità e in totale sicurezza”, ha aggiunto Zuchtriegel.
I cani robot di Boston Dynamics sono stati recentemente sperimentati anche in altri contesti. La polizia del Massachusetts, negli Stati Uniti, li ha per esempio testati in alcune operazioni di pattugliamento e ispezione considerate pericolose. Lo stesso ha fatto l’esercito francese nel 2021. Un competitor di Boston Dynamics, Ghost Robotics, il mese scorso ha fornito in prova i suoi “quadrupedi” alla polizia di frontiera Usa per il monitoraggio del confine con il Messico.