mercoledì, Settembre 10, 2025

Epatiti nei bambini, ancora ignota la causa (ma si iniziano a escludere alcune ipotesi)

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La risposta più onesta che al momento la comunità scientifica possa dare sulle epatiti nei bambini è semplicemente un non si sa. Su chi o che cosa sia effettivamente il responsabile dell’anomalo numero di gravi epatiti in età pediatrica che sono state registrate in molti paesi europei nel corso del mese di aprile resta infatti un gigantesco punto di domanda. Le ipotesi e le congetture certo non mancano, anzi con il passare dei giorni si è assistito a un sovrapporsi di supposizioni, proposte, tesi e molto altro.

Per ora, comunque, tutte le proposte hanno un elemento in comune: “nessuna delle teorie formulate sull’origine (delle epatiti pediatriche, ndr) ha avuto un riscontro attraverso evidenze scientifiche”, ha scritto nel fare il punto della situazione l’Istituto superiore di sanità (Iss) nella giornata di martedì 26 aprile. Insomma, sul fronte delle risposte siamo punto e a capo, se non per il fatto che alcune teorie sono state escluse per implausibilità scientifica. Ma andiamo per ordine.

Vaccini e adenovirus, ipotesi che non reggono

Nei primi giorni dopo la diffusione dell’allarme a livello internazionale – a partire dal Regno Unito – una delle ipotesi che ha trovato piede immediatamente è stata quella di una fantomatica correlazione tra la vaccinazione anti Covid-19 e lo sviluppo dell’epatite. “Al momento non ci sono elementi che suggeriscano una connessione tra la malattia e la vaccinazione, ha scritto l’Iss, “e anzi diverse considerazioni porterebbero a escluderla”. Primo elemento fra tanti, il fatto che non tutti i bambini interessati dalla i patite fossero vaccinati, e che anzi nella grande maggioranza dei casi la malattia a riguardato bambini privi di copertura vaccinale.

Anche nel caso specifico dei vaccini a vettore virale (ossia le formulazioni AstraZeneca e Janssen), gli scienziati escludono qualunque possibile correlazione con le epatiti, anzitutto perché l’adenovirus contenuto nei vaccini è stato modificato a livello genetico e non può replicarsi all’interno del corpo umano, tanto che l’ipotesi che siano questi vaccini l’origine del problema viene ritenuta “non plausibile”. E anche l’idea di un rimescolamento genetico tra il vettore virale dei vaccini e altri adenovirus “non è possibile”, ha scritto l’Istituto superiore di sanità. Più in generale, infine, l’ipotesi che sia un adenovirus di qualunque genere a provocare le epatiti nei bambini è ritenuta di per sé non impossibile ma quantomeno “improbabile” (nonostante in diversi casi sia stato identificato nei pazienti un adenovirus), dato che non sono note in letteratura scientifica delle associazioni tra virus di questo tipo e malattie del fegato.

Sars-Cov-2, trasmissibilità e anomalia statistica: dove si guarda

Come anticipato, al momento l’unica notizia scientifica è che non c’è alcuna notizia relativa all’origine delle epatiti. Ciò non significa però che gli scienziati siano privi di idee su cosa cercare. Un primo tentativo è stato di capire se ci fossero esposizioni comuni a sostanze tossiche contenute in cibi, bevande o farmaci, oppure con cui si possa essere venuti in contatto attraverso specifiche abitudini personali o familiari così come attraverso viaggi in luoghi specifici: vista l’enorme variabilità dei casi registrati e la grande distribuzione geografica, al momento questa strada sembra però un vicolo cieco.

Un’ulteriore strada battuta dai ricercatori, che in un certo senso fa da premessa a tutte le altre, è stabilire se effettivamente si sia in presenza di un eccesso di epatiti di origine sconosciuta rispetto alla norma di quanto accade ogni anno. Nel caso del Regno Unito, dove i casi registrati hanno già superato il centinaio, è evidente che il numero sia nettamente in eccesso rispetto al valore atteso. Ma in diversi altri paesi, in cui il numero di casi è almeno un ordine di grandezza inferiore (per esempio 12 in Israele, 9 in Alabama e 4 accertati in Italia – su una decina di segnalazioni recenti e 17 complessive da gennaio, adulti inclusi), al momento pare sia ancora da comprendere se ci si trovi all’inizio di un fenomeno più esteso oppure se invece i numeri di epatiti con causa sconosciuta siano tutto sommato in linea con i valori standard, o al più corrispondenti a una piccola anomalia statistica ma che rientra comunque nelle fluttuazioni che possono verificarsi da un anno all’altro. Purtroppo però, almeno per il Regno Unito è ormai evidente che il problema sia reale, dato che nel paese è per ora registrata la maggioranza assoluta dei 190 casi fin qui emersi.

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