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Riuscire a capire esattamente l’età del Sole è un elemento fondamentale per conoscere il funzionamento della nostra galassia. Esaminando attentamente la nana gialla al centro del sistema solare è possibile rispondere a qualche interrogativo in più sulla natura dell’universo: è proprio con questo obiettivo che è nata la missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, lanciata nel 2013 e operativa fino al 2025. Si tratta di un veicolo spaziale dotato di due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, una serie di specchi e più di cento CCD che corrispondono a quasi un miliardo di pixel in grado di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia, rivelandone la composizione, la formazione e l’evoluzione. In 12 anni di missione studierà più di un miliardo di stelle raccogliendone i dati in termini di distanza dalla Terra, temperatura e dimensioni studiando nel dettaglio, la dinamica, la chimica e l’evoluzione della galassia.
La stella più importante da osservare è proprio il Sole di cui Gaia è riuscita a scoprire qualche dettaglio in più sul suo stadio di vita e su come dovrebbe progredire nel corso del tempo. D’altronde, se la massa rimane pressoché immutata nel corso della vita della stella, lo stesso non si può dire per temperatura e dimensioni che cambiano notevolmente nel tempo in virtù delle fusioni nucleari che sconvolgono la superficie e l’interno della stella. Grazie al diagramma di Hertzsprung-Russell è possibile correlare l’intensità intrinseca di una stella con la sua temperatura superficiale e viene utilizzato per comprendere l’evoluzione stellare. Sappiamo che ha 4,57 miliardi di anni ed è «in una confortevole età di mezzo, fondendo l’idrogeno in elio ed essendo in generale in una situazione piuttosto stabile, addirittura stazionaria» scrive l’ESA nell’ultimo rapporto di missione dedicato al Sole.
Una volta esaurito l’idrogeno, la stella diventerà una gigante rossa arrivando prossima alla fine del “carburante” da bruciare e, quindi, alla sua «morte». Per capire quanto manca a questa fase, il team guidato da Orlagh Creevey dell’Osservatorio della Costa Azzurra ha preso i dati catturati da Gaia e li ha confrontati con quelli delle altre stelle simili (ossia con la stessa massa e composizione chimica del Sole nonché con la stessa temperatura superficiale) utilizzando il diagramma H-R. Paragonando le informazioni di queste 5863 stelle simili, abbiamo compreso che il Sole è a metà del proprio percorso e dovrebbe raggiungere il massimo della sua temperatura a 8 miliardi di anni (quindi tra 3,5 miliardi di anni da ora) poi inizierà a raffreddarsi fino a morire fino a che non diventerà una nana bianca.