martedì, Settembre 2, 2025

Pagliara: l’Italian Lifestyle Collection colma un gap nell’offerta tricolore

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Oggi la distribuzione sarà sempre di più al servizio del prodotto e non viceversa, come accadeva negli anni passati“. Nasce da questa consapevolezza la sterzata del gruppo Nicolaus in direzione hospitality company, ha spiegato al Ttg di Rimini l’amministratore delegato Giuseppe Pagliara: non più solo tour operator, a cui al massimo si aggiungeva una parte di asset management company per le strutture di proprietà, la compagnia ha ormai assunto un carattere pienamente trasversale che alla distribuzione, appunto, aggiunge  una componente sempre più consistente di gestione alberghiera. Da qui tra le altre cose l’affinamento della proposta Valtur, che alla linea dal carattere olistico Escape sta ora accostando l’Italian Lifestyle Collection. Già annunciato lo scorso settembre, il nuovo prodotto debutterà con l’inaugurazione del Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort, frutto del completo rinnovamento del Grand Hotel Cristallo (ex Club Med).

In Italia manca una proposta upscale di livello medio

“Quando abbiamo acquisito il marchio Valtur nel 2019 – ha raccontata sempre Pagliara – non avevano onestamente le idee chiare sul percorso da intraprendere. Eravamo certo sicuri delle sue potenzialità e della necessità di mantenerlo in vita ma non conoscevamo ancora esattamente quale fosse la direzione da seguire”. L’ispirazione è quindi giunta da una doppia indagine congiunta sull’evoluzione del mercato dei viaggi commissionate a società esterne, che sostanzialmente hanno portato al medesimo risultato: “In Italia manca oggi un brand alberghiero upscale di livello medio – ha aggiunto Pagliara -: ci sono quelli da 200 euro di tariffe al giorno e poi quelli da mille, 2 mila. Non esiste o quasi invece l’offerta di mezzo, da 500 euro a camera con un taglio lifestyle. E allora, abbiamo pensato: chi meglio di un marchio come Valtur ha le potenzialità di posizionarsi in tale segmento? Da qui l’idea dell’Italian Lifestyle Collection”.

Presto altri Italian Lifestyle Collection. Ci sarà anche il Nicolaus Club Alimini Smile?

Una decisione che ha influito anche sui risultati stessi della trattativa per il Cervinia Cristallo Ski Resort: “Nel momento di gestazione della nuova linea – ha rivelato ancora Pagliara – stavamo giusto negoziando l’acquisizione della proprietà con Ey che aveva indetto un bando internazionale. E la nostra vittoria non è arrivata tanto per l’offerta economica, quanto proprio per il modello di business proposto. La proprietà, la famiglia Lavezzari, ha sposato subito il progetto di un lifestyle resort  da circa 90 camere a 5 stelle e 148 a 4 stelle. Cervinia oggi ci aiuterà a portare sul mercato il progetto Lifestyle. Che naturalmente non si esaurirà però con la destinazione dolomitica. Negli ultimi sette – otto mesi abbiamo lavorato molto: presto sposteremo un altro dei nostri resort già contrattualizzati nella nuova linea. Si trova in Puglia, ma non posso ancora annunciare quale sia (si trova nella zona di Otranto, secondo fonti confidenziali, dove peraltro già opera il Nicolaus Club Alimini Smile ndr). Dopodiché ne apriremo un altro in Italia e due ulteriori all’estero”.

Un’offerta dal taglio glocal con un respiro internazionale

L’idea, in sintesi, è quella di proporre un prodotto internazionale Italian style, quindi dedicato sia al mercato domestico, sia a quelli esteri. “Il made in Italy permeerà tutta l’offerta – ha quindi sottolineato la direttrice marketing del gruppo, Sara Prontera -: dal benessere olistico, al divertimento interamente tagliato sullo stile tricolore, fino naturalmente al design, alla moda, alla musica, all’f&b. Il tutto senza fermarci ai modelli stereotipati spesso accostati all’Italia, ma con un taglio locale in grado di rispecchiare lo spirito delle destinazioni in cui saremo presenti, in una prospettiva di costante contaminazione con il territorio circostante. Come per esempio avverrà grazie alla partnership con un marchio italianissimo quale Campari, che si impegnerà a declinare la propria presenza rendendola coerente con la meta coinvolta. Ma il dialogo sarà sempre a due vie, per cui ogni palinsesto culturale e/o enogastronomico, per citare solo due casi, sarà assolutamente aperto anche al pubblico locale”.

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