mercoledì, Settembre 10, 2025

Ftx, la battaglia dei risparmiatori italiani per recuperare i fondi

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Per questo alcuni risparmiatori italiani si sono domandati se non sia il caso di aggredire la Ftx cipriota, appellandosi al fondo di garanzia per i dissesti finanziari previsto dalle regole comunitarie. Ma anche in questo caso ci sono alcuni problemi. Primo e più importante: “La Ftx cipriota non è fallita”, ha ricordato Garofano. Al momento la Cysec, l’autorità cipriota per la regolazione dei mercati finanziari (l’equivalente della nostra Consob), si è limitata a sospendere la Ftx Eu (che di fatto ha ottenuto la sua licenza incorporando un’azienda, la K-dna financial services, autorizzata dal 2015). Lo stop arriva l’11 novembre, lo stesso giorno dell’istanza di fallimento. Secondo le regole cipriote, la piattaforma ha un mese per chiarire la sua posizione. Nel frattempo non può offrire servizi, reclutare nuovi clienti e farsi pubblicità, mentre è consentito completare le operazioni stabilite in precedenza e restituire fondi e strumenti finanziari riconducibili ai clienti.

Garofano spiega che attraverso contatti con alcuni legali ciprioti sonoi stati condotti alcuni approfondimenti sulla situazione locale. Il punto di domanda è capire se il fondo di garanzia, che arriverebbe a coprire fino a 20mila euro a testa, riconosce almeno le valute fiat, che i risparmiatori parcheggiavano sui conti per beneficiare degli interessi maturati. I documenti di Ftx sono fumosi. Menzionano la possibilità di corrispondere una somma di e-money equivalente ai depositi in valute fiat e avvertono che non ha corso legale, né è assicurata da istituzioni pubbliche o private. C’è poi da capire se si può fare causa alla Cysec stessa, per la leggerezza con cui ha distribuito le autorizzazioni. O se l’autorità intende dichiarare lo stato di insolvenza di Ftx. A quel punto, ricorda Garofano, ci sarebbero tre mesi per iscriversi alla lista dei risparmiatori da tutelare, ma solo per valute con corso legale e non per recuperare le criptovalute (o il loro equivalente). Una ricognizione simile è in corso su Ftx in Svizzera.

A poche ore dal fallimento dall’exchange sono stati misteriosamente sottratti 477 milioni di dollari, e ci sono sospetti sul coinvolgimento di persone interne alla società

Nubi alla Bahamas

Anche sul fronte statunitense la situazione è complicata. In sostanza, da un lato c’è la strada del Chapter 11, dall’altra la bancarotta dichiarata dal fondatore alle Bahamas, che Bankman-Fried voleva trasformare in un Eldorado delle criptovalute ma non è dotato di regole adeguate per affrontare il mercato.

James Bromley, avvocato liquidatore dello studio legale statunitense Sullivan & Cromwell arruolato da Ftx, nella prima udienza dopo la presentazione di istanza di fallimento da parte dell’exchange incardinata in un tribunale del Delaware ha descritto l’exchange come il “feudo personale” del suo fondatore. E anticipato una scoperta del team di liquidatori: “ingenti somme” sarebbero state distratte da Ftx e usate per spese personali da parte di Bankman-Fried, tra cui l’acquisto di proprietà immobiliari alle Bahamas per 300 milioni di dollari. Persino le generose donazioni alla politica, secondo Ray, potrebbero essere requisite per rifondere i risparmiatori, se ne fosse dimostrata la provenienza dall’exchange.

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