mercoledì, Settembre 10, 2025

Taiwan: i colossi della tecnologia vogliono metterla al sicuro

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Mentre il mercato dei semiconduttori è destinato a diminuire nel corso del 2023, Taiwan esplora la possibilità di diventare leader in applicazioni emergenti e creare nuovi ecosistemi produttivi, per esempio su green economy, dispositivi utili alla fabbricazione di veicoli elettrici e assistenza sanitaria smart.

Tim Cook apre i primi due negozi nel paese asiatico e parla col premier Narendra Modi di riforme per facilitare lo spostamento delle linee produttive dalla Cina, con la quale tuttavia non vuole tagliare i ponti

Il capo di Pegatron: “La fase di transizione in India e altrove sarà lunga”

Ma sulla delocalizzazione e ristrutturazione delle catene di approvvigionamento passare dalle parole ai fatti non è immediato, come sottolinea T.H. Tung, presidente di Pegatron, uno dei principali fornitori di Apple che di recente sta ampliando la presenza in Vietnam e in India. “In particolare per l’India, la burocrazia è ancora molto lenta e le regole non sono sempre così accoglienti per le aziende internazionali. C’è poi un problema di lingua, visto che in India si parlano tante lingue diverse e i manager locali che vengono assunti non sono in grado di capire tutti i loro dipendenti. Il linguaggio e le norme sono importanti tanto quanto i costi quando si pianifica un investimento all’estero”, dice Tung.

La fase di transizione e adattamento non sarà dunque breve. “Quando entrammo nel mercato cinese il periodo transitorio fu di circa 3 anni, in India al momento mi sembra di poter dire che potrebbe essere più lungo. E nel frattempo i costi sono sconvenienti, visto che trovare i materiali necessari ad alcuni step produttivi continua a essere complicato e il packaging va per forza fatto ancora in Cina”. A contribuire al parziale spostamento delle linee produttive c’è però anche la possibilità di coltivare talenti locali. “In Cina c’è un tasso molto alto di mobilità. In paesi come Indonesia, Vietnam e Messico il tasso è molto più basso”, dice Tung. E quella dalla Cina non sarà una fuga di massa, ma un bilanciamento di una esposizione che “non conviene più mantenere così alta”.

Insomma, non ci sono solo la geopolitica e le strategie dei governi a spingere i ragionamenti delle aziende, né basta uno schiocco di dita per cambiare la situazione esistente. “Già nel 1999, quando ho iniziato a lavorare in questo settore, c’erano controlli alle esportazioni verso la Repubblica Popolare”, ricorda inoltre Tung, relativizzando in parte le tensioni odierne. “Sono cicli di maggiore apertura e maggiore chiusura, dunque non siamo impreparati. Anzi, ricordando il passato possiamo sperare che il futuro sarà luminoso”, auspica il chairman di Pegatron.

Microsoft: “La nuova grande chiave di crescita? L’intelligenza artificiale”

Sean Pien, direttore generale di Microsoft Taiwan, si concentra invece sul trend di crescita della presenza del gigante statunitense a Taiwan. “Qui c’è grande potenziale”, dice Pien. “I vantaggi di Taiwan sono molteplici: la presenza di un livello di integrazione quasi unico tra software e hardware, forte supporto del governo e incentivi, la presenza di un ecosistema maturo e una cultura del lavoro contraddistinta dalla lealtà aziendale”, aggiunge.

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