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Anche Getir lascia l’Italia. La startup turca pioniera della consegna della spesa a domicilio ha annunciato che intende ritirarsi in modo ordinato da Spagna, Italia e Portogallo. Allo stesso tempo, Getir sta finalizzando un round di finanziamento e continuerà a operare nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Germania, nei Paesi Bassi e in Turchia, che generano il 96% dei ricavi dell’azienda.
L’azienda fa sapere che “l’uscita di Getir da questi tre mercati le consentirà di concentrare le proprie risorse finanziarie sui mercati esistenti in cui le opportunità di redditività operativa e crescita sostenibile sono maggiori. Getir è molto grata per il duro lavoro e la dedizione di tutti i suoi dipendenti in Spagna, Portogallo e Italia”. In Italia Getir assumeva i fattorini per le consegne.
Fondata nel 2015, Getir è attiva in Turchia, Regno Unito, Olanda, Germania, Francia, Spagna, Italia, Portogallo e Stati Uniti. Ma ora è pronta a depennare gli ultimi mercati. La startup è strutturata con una serie di supermercati di appoggio, non aperti al pubblico, dove i fattorini si riforniscono di prodotti e poi, con scooter elettrici, la consegnano a casa. In Italia le consegne vengono effettuate a Milano, Roma e Torino.
L’addio di Getir si somma a quello di Uber Eats. A giugno il colosso dei trasporti ha deciso per la chiusura del servizio in alcuni mercati. La mossa si inserisce in una strategia aziendale che prevede di competere solo dove Uber riesce a costruire sufficienti quote di mercato, collocandosi come primo o secondo operatore del mercato. Ma in Italia Uber Eats è dietro a Just Eat e Glovo, mentre in Israele dietro Gett Taxi e Yango per i servizi di mobilità. In Italia l’uscita dal mercato comporta il taglio di 50 posti di lavoro nella sede centrale, dato che i fattorini sono lavoratori autonomi.