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Per questo motivo, almeno inizialmente gli enti che emetteranno Etf su bitcoin condivideranno un piccolo gruppo di fornitori di servizi. Gli exchange di criptovalute Coinbase e Gemini forniranno servizi di custodia per quasi tutti i nuovi Etf. Finora solo JPMorgan, Cantor Fitzgerald, Virtu Financial e Jane Street, tutte multinazionali di servizi finanziari, hanno annunciato che ricopriranno il ruolo di Ap.
I ricavi ottenuti da questi operatori andrà di pari passo alla popolarità degli Etf; più denaro viene investito e più frenetica sarà l’attività di trading, più queste società potranno guadagnare. L’opportunità è “enorme“, sostiene Brett Tejpaul, responsabile dei servizi istituzionali di Coinbase, secondo cui negli Etf su bitcoin statunitensi finiranno per confluire migliaia di miliardi di dollari. Sarà un “processo lento”, dice Tejpaul, ma che potrebbe rappresentare una “gigantesca espansione della torta“.
I residenti negli Stati Uniti avevano accesso a una forma approssimata di investimento nei bitcoin dal 2021, con lo strumento dei bitcoin futures Etf. Ma i nuovi Etf su bitcoin sono la cosa più vicina a un investimento diretto, senza però il rischio associato alla conservazione manuale della criptovaluta.
Per anni la Sec si è dimostrata restia ad approvare gli Etf sui bitcoin, per paura che la volatilità dei prezzi e la mancanza di spazi di trading regolamentati potessero mettere a rischio gli investitori. Tuttavia, quando nell’agosto 2023 un giudice statunitense ha stabilito che l’agenzia aveva ingiustamente negato la richiesta da parte della società Grayscale di convertire i propri fondi in bitcoin in un Etf, la Sec è stata costretta a riconsiderare la sua posizione.
Seoyoung Kim, professore di finanza presso la Santa Clara University’s Leavey School of Business sostiene che ora che l’autorità statunitense ha approvato tutte le undici richieste presentate in merito agli Etf su bitcoin, gli operatori faranno a gara per attirare il maggior numero di investimenti. A partire avvantaggiati saranno i “soliti sospetti“, aggiunge Kim, ovvero le società la più grandi e con la reputazione più solida, come BlackRock.
Come cambia il mondo delle criptovalute
Il flusso di entrate aggiuntive potrebbe essere particolarmente consistente per quelle società di criptovalute con sede negli Stati Uniti che saranno incaricate di conservare i bitcoin per conto degli emittenti di Etf e che nell’ultimo anno hanno avuto problemi con le autorità di regolamentazione. A giugno, la Sec aveva citato in giudizio Coinbase, accusandola di aver permesso operazioni su titoli non registrati. A ottobre, il procuratore generale di New York aveva invece accusato Gemini di aver partecipato a una frode da 1,1 miliardi di dollari, legata a un servizio che consentiva ai clienti di guadagnare interessi sui depositi di criptovalute. Entrambe le società hanno respinto le accuse, che contesteranno in tribunale. Ma per queste realtà, un’ampliamento delle attività di custodia potrebbe contribuire a compensare la grande incertezza sul futuro del trading di criptovalute negli Stati Uniti per via della stretta a livello normativo.