martedì, Settembre 2, 2025

Amadeus dopo quarant'anni rimane un piccolo miracolo cinematografico

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

Quando uscì in sala, Amadeus di Milos Forman fu immediatamente salutato per ciò che era, per ciò che è ancora oggi agli occhi di tutti: un capolavoro. A quarant’anni esatti di distanza dall’uscita in sala, il biopic dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart rimane un perfetto esempio di come si riesca a mostrare la verità più intima su un personaggio, il suo significato, su un’epoca, pur con voli pindarici di fantasia, pur distaccandosi dalla realtà dei fatti storici. Miracoli del cinema, miracoli soprattutto di questo film, ancora oggi insuperato nel parlarci non solo di un musicista, ma della sua visione della musica, di quanto abbia contribuito a renderla qualcosa di straordinario.

La storia di una rivalità che diventa metafora del cambiamento

Amadeus in principio era un’opera teatrale di grande successo scritta da Peter Shaffer nel 1976 e diventata in breve molto popolare presso i teatri di Broadway. Era solo questione di tempo prima che il cinema cercasse di portarlo sul grande schermo ed infatti nei primi anni ‘80 ci pensò la Orion Pictures a metterlo in cantiere, scegliendo Milos Forman per dirigere un cast quasi completamente americano, ma connesso ad un prodotto in realtà profondamente europeo per estetica, narrativa e finalità ultima: parlarci di un genio. La sceneggiatura fu abbastanza fedele all’originale teatrale, e ricalcò la fittizia rivalità tra Mozart e Antonio Salieri, che fu uno dei più popolari e distinti compositori del ‘700 viennese, dominato dalla casata degli Asburgo. Non un particolare da poco a pensarci bene, ed in effetti Amadeus ancora oggi da molti è accusato di aver reso realtà storica una bugia e rovinato la reputazione di Salieri.

Ma tale lettura è oggettivamente riduttiva rispetto alla finalità che Forman si pose quarant’anni fa, mentre cuciva assieme ciò che Peter Shaffer gli offrì ex novo sulla vicenda. Amadeus di fatto ancora oggi è il miglior film mai fatto sullo scontro tra tradizione ed innovazione, tra scolasticità e differenza tra la norma, così come tra diverse generazioni, tra giovani e vecchi, tra la musica come atto intimo e quella che invece è creata per compiacere gli altri. Per interpretare il geniale ragazzo prodigio, che cambiò tutto per sempre, si fecero i nomi di star di primissima fascia come Kenneth Branagh, Mark Hamill, Mel Gibson, ma infine Forman optò per il giovane Tom Hulce. Il giovane attore era noto ai più per essere stato nel cast dello scatenato Animal House al fianco di John Belushi e per poco altro. Per interpretare Salieri si scelse invece l’algido e carismatico F. Murray Abraham, che superò sé stesso nei panni di quest’uomo distrutto dalla sua stessa invidia, dalla sua paura e da quella rivalità che l’aveva infine visto sconfitto pur se vincitore.

Negli ultimi 75 anni le melodie delle canzoni più popolari sono sempre più ripetitive, semplici, isocrone e dense.

Amadeus fin dall’inizio ci illumina sul complicato rapporto tra Salieri e Mozart, su quella possibile amicizia poi sfociata in rivalità, diventata odio per tornare nei binari della comprensione nel finale, quando Mozart è ormai in fin di vita. Amadeus fin da subito ha la felice intuizione di avere nel vecchio Salieri, dimenticato da tutti, rinchiuso in manicomio e solo, il narratore stesso di quella vendetta inseguita contro il ragazzo delle meraviglie, colui che persino egli nella sua infanzia aveva idolatrato, come si farebbe oggi con una pop star o simili. Mozart ci viene mostrato come una sorta di corpo estraneo, caotico, una rock star irriverente che si muove come un elefante in un negozio di cristalli, al contrario di Salieri, attentissimo all’etichetta e a bon ton. Tom Hulce si ispirò nientemeno che al grande John McEnroe, la Piccola Peste del Tennis, e come lui Mozart è irriverenza, volgarità, inadeguatezza alla vita sociale, come confesserà a Salieri proprio la moglie, Constanze Weber (Elizabeth Berridge).

Egli odia l’ordine costituito, ma vede in Salieri un amico, ignaro che sia proprio questi a tramare dietro le sue spalle per vederlo rovinato. Non è mera invidia, Amadeus infatti ce la mostra come immagine di un conflitto interiore potentissimo tra Salieri e un’idea di sorte, destino, di una forza superiore che Dio, ma forse in realtà è sé stesso. Salieri infatti si rende conto che lui, come il Conte Orsini-Rosenberg, il barone Gottfried van Swieten, il Maestro Bonno, tutti loro sono mosche insignificanti verso il talento di quel ragazzo indocile, che esplode in faccia all’Imperatore Giuseppe II (Jeffrey Jones) con “Il Ratto dal Serraglio”. Ma tale mediocrità egli non la può accettare, sarebbe come ammettere che la sua musica non vale niente, che la sua vita non vale niente, che un uomo che detesta, privo di grazia e classe, possa essere baciato da qualcosa che non merita.

Un viaggio dentro la mente di un genio musicale capace di precorrere i tempi

Amadeus si bea di una raffinatezza e una grandezza visiva semplicemente impareggiabile, che creano un viaggio indietro nel tempo sontuoso. Le scenografie di Patrizia von Brandenstein e Karel Černý, i costumi di Theodore Pistek, il trucco di Paul LeBlanc e Dick Smith non a caso portarono al film di Forman Oscar meritatissimi. Fungono da supporto ad un racconto in cui la musica, più che àncora dei dialoghi, ci illumina sulla personalità dei protagonisti, sulla loro vita, su Mozart che viene stroncato per “Le Nozze di Figaro”, finisce ai margini, proporrà “Il Flauto Magico” presso quel pubblico popolare che aveva sempre disprezzato. Ma la vendetta di Salieri assume toni shakespeariani, perché egli approfitterà della dipartita del tirannico padre di Mozart per coltivare i sensi di colpa di quest’ultimo e portarlo alla distruzione.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

A House of Dynamite di Kathryn Bigelow è l'unico film possibile sulla minaccia nucleare

Questo è senza nessun dubbio il film più difficile da scrivere visto in questo festival di Venezia: un dispositivo...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img